Modena, i cartelli contro l’aborto scuotono le coscienze
(Fonte: prolifeinsieme.it)
Egregio Direttore, le chiedo la possibilità di replicare all’ articolo uscito sul vostro giornale dal titolo ”Modena, compaiono cartelli con testimonianze antiaborto: “Toglieteli”.”. https://www.lapressa.it/articoli/politica/modena-compaiono-cartelli-con-testimonianze-anti-aborto-toglieteli
Il sottotitolo è chiaro; i suddetti cartelli starebbero diffondendo contenuti nocivi perché instillano paura in chi vuole abortire…
Diffusi dagli attivisti di “40 giorni per la vita”, stanno provocando paura, ma non in chi vuole abortire, quanto piuttosto in chi muove le fila dietro le malcapitate donne perseguendo abili scopi di propaganda di morte.
Cosa contengono questi cartelli?
Parole che raccontano esperienze in merito alle interruzioni volontarie di gravidanza. Si tratta di esperienze reali, sofferte, che altre donne vogliono condividere con chi si trova a dover decidere tra la vita e la morte, sapendo che da quest’ultima non c’è più un ritorno.
Parimenti, viene ricordata la preghiera recitata davanti al policlinico di Modena, la quale è stata “oggetto di reprimenda” dal sindaco della città.
Partiamo proprio da quest’ultima: lo stesso caso si sta riproponendo in diverse città europee. La preghiera silenziosa fa paura; la testimonianza fa paura; la presenza di qualcuno che ricorda la coscienza fa paura perché si teme possa scuotere gli animi da propositi infausti.
La scelta di abortire non è mai libera.
Non si tratta qui di scegliere tra un abito o un altro, tra un taglio di capelli o un altro. Si tratta di eliminare una vita. E ci chiediamo, può essere un comportamento umano eliminare una vita e comportarsi come se non fosse successo? Gli è stato raccontato che non è una vita…
Ma le parole di quei cartelli sono chiare! Perciò fanno tanta paura; a chi?
Al movimento di sinistra ”Modena volta pagina” che, rivolgendosi al sindaco, chiede di intervenire contro i cosiddetti contenuti nocivi ribadendo i limiti della libertà di espressione che non deve prevaricare o offendere.
Le parole di quei cartelli non offendono e non prevaricano…semmai sono un gesto di tenerezza, di cura, da parte di madri che avendo purtroppo rinunciato ai propri figli vogliono aiutare altre madri.
Ma tutto questo è incomprensibile da parte di certa pseudocultura nichilista.
Cordialmente.
Maria Cariati
Comitato “Pro-life insieme“


