“EllaOne pillola non contraccettiva ma abortiva”: dott. Alberto Virgolino

(Fonte: prolifeinsieme.it)

“La commercializzazione della pillola post-coitale ellaOne alla luce delle nuove evidenze sul potenziale effetto abortivo dell’Ulipristal Acetato”
Il recente studio di Winikoff et al. (NEJM Evid n.4 (2), del 23.01.2025) ha confermato l’effetto abortivo dell’Ulipristal Acetato (UPA) alla dose di 60 mg, pari al contenuto di 2 pillole ellaOne. Si tratta infatti di una sostanza appartenente al gruppo dei Modulatori Selettivi dei Recettori del Progesterone (MSRP), come il Mefipristone (RU486) utilizzato per l’aborto chimico o farmacologico, avendo un effetto antagonista sul progesterone, ormone indispensabile per l’annidamento dell’embrione in utero e la formazione della placenta.
Alla luce di questi ulteriori dati, sono state presentate al Ministero della Salute delle riflessioni e conseguenti proposte di modifica circa l’attuale libera dispensazione della pillola ellaOne, “dei 5 giorni dopo” come semplice “contraccettivo d’emergenza”, senza prescrizione medica anche per donne minorenni.
Una di queste segnalazioni ad opera della SIPRe, presieduta dal Dr. Bruno Mozzanega, è stata fatta propria per una puntuale interrogazione in Senato, da parte degli Onorevoli Maurizio Gasparri (FI) e Ignazio Zullo (FdI).
Il gruppo di lavoro dell’A.I.G.O.C. in collaborazione con l’O.P.A. ha contemporaneamente prodotto il seguente documento nel quale si puntualizzano i meccanismi di azione dell’UPA e quindi i suoi chiari effetti sull’endometrio, tali da impedire l’impianto dell’embrione nell’utero (aborto precoce nascosto o cripto-aborto), ed anche l’effetto tossico diretto sull’embrione sperimentale.
L’abuso dunque di UPA, assunto in doppia dose (2 pillole di ellaOne) può costituire una facile modalità di aborto volontario effettuato nella clandestinità, contravvenendo alla legge 194/78 e mettendo a rischio la salute della stessa donna che vi ricorra.
Viene anche evidenziato il rischio di grave effetto tossico sul fegato della donna che lo assume, specie se in modo ripetitivo e a breve distanza di tempo. Elemento questo molto critico per valutare l’impatto sulla salute delle donne, specie se minorenni, in assenza di qualunque forma di controllo sanitario sulla vendita o la distribuzione al pubblico di questo prodotto potenzialmente tossico.
Sono state pertanto indicate al Ministero della Salute e agli Organi tecnici di sua pertinenza (AIFA, ISS) le seguenti azioni:
1) Nel foglietto illustrativo venga specificato per l’UPA anche l’azione di alterazione dell’endometrio con conseguente impedimento dell’annidamento dell’embrione nell’utero (possibile effetto abortivo precoce);
2) La vendita o la dispensazione venga posta sotto stretto controllo da parte degli organismi preposti della Sanità pubblica, nelle farmacie, nei servizi ospedalieri e nei consultori (specialmente se queste pillole venissero distribuite alle donne gratuitamente);
3) La vendita o la dispensazione sia sempre sottoposta a prescrizione medica.

La commercializzazione della pillola post-coitale ellaOne alla luce delle nuove evidenze sul potenziale effetto abortivo dell’Ulipristal Acetato (1)

Dr. Alberto Virgolino – Presidente AIGOC

Comitato “Pro-life insieme”

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