Aggressioni a scuola contro adolescenti esibizionisti

(Fonte: prolifeinsieme.it)

Egregio Direttore,
Da pediatra vorrei commentare l’articolo https://www.tecnicadellascuola.it/prevenire-e-contrastare-il-bullismo-iniziamo-con-un-approccio-diverso-nei-confronti-dei-lgbtqia

A scuola si dovrebbe entrare per studiare, non per fare esibizionismo. Il ragazzo che sfoggia muscoli da culturista, la ragazza che esibisce una scollatura stratosferica, il ragazzo con i tacchi a spillo fa l’esibizionista e deve conseguentemente prestarsi ai lazzi dei compagni. I lazzi non devono sfociare in aggressioni bullistiche, ma sono documentati in Boccaccio, Persio e Giovenale.
Quali fattori inducono confusione negli adolescenti? Le trasformazioni psico-fisiche puberali possono causare disagio agli adolescenti, poiché solo gradualmente viene raggiunta la maturità psico-fisica.
Tale disagio può risultare più inquietante poiché vengono proposti modelli maschili e femminili praticamente irraggiungibili, bellezza, capacità comunicative, simboli di status ampiamente superiori a quelli delle persone comuni.
I  coetanei possono discriminare soggetti ritenuti dotati di minori attrattive oppure in ritardo di sviluppo puberale. Possono sommarsi difficoltà scolastiche. L’adolescente viene indotto dai mezzi di comunicazione e spinto dai coetanei a “provare” rapporti sessuali precoci, che risultano inevitabilmente inappaganti, essendo carenti di vero amore e di idoneità psico-fisica, cosicché può rimanere sconcertato e profondamente inadeguato al suo ruolo maschile o femminile sessualmente determinato.
Non sempre esiste una buona comunicazione nell’ambito familiare, soprattutto quando divorzi minano autorevolezza e presenza delle figure parentali, o quando il genitore, cui è affidato principalmente il figlio, manifesta egli stesso la sua insicurezza intrattenendo rapporti non duraturi con persone, che entrano ed escono dal nucleo familiare già compromesso.
Questi fattori favoriscono un senso di inadeguatezza, che può tradursi in atteggiamenti contraddittori rispetto ad un corpo che si sta modificando naturalmente in senso maschile oppure femminile con propri ritmi e limiti estetici, che ognuno  deve accettare, anziché farsi condizionare da giudizi altrui, o da aspirazioni eccessive.
Questi fattori implicano sessualizzazione e inducono sintomi di dismorfofobia, e al limite disforia di genere, che coinvolge la percezione dell’intera realtà somatica e psichica. Esistono quindi adolescenti disorientati, sui quali alcuni intendono speculare: organizzazioni LGBT, psicologi, medici somministratori di ormoni, case farmaceutiche, cliniche pronte a mutilare ragazzi e ragazze per l’inesistente “cambio di sesso”.

Dott. Luciano Leone. Pediatra
Comitato “Pro-life insieme“

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