App per monitorare il ciclo mestruale: profitto e diffusione dei propri dati
Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo https://www.today.it/salute/app-per-monitorare-ciclo-mestruale.html e fornire alcuni chiarimenti in merito alle app.
*Femtech*
fino a un paio di anni fa era, nel mondo tech, un settore con relativamente pochi investimenti e innovazione. Le cose stanno cambiando e tra il 2020 e il 2023 gli investimenti nel mondo della tecnologia per la salute femminile sono cresciuti del 350%: è un mercato che interessa e cresce sempre più. Sia a livello di nuove startup fondate, che a livello di finanziamenti ricevuti. In generale il mercato è stimato essere potenzialmente di 60 miliardi di dollari, con la fetta più grande in Nord America. (Qui trovi dei grafici che fanno vedere la crescita: https://www.mckinsey.com/industries/healthcare/our-insights/the-dawn-of-the-femtech-revolution)
Viene visto come un mondo in grado di portare a empowerment e indipendenza nelle donne per la gestione della propria salute riproduttiva e salute in generale, laddove spesso il sistema sanitario “fallisce” o lascia le donne da sole. Tante app hanno una grande libreria di articoli, studi, informazioni, etc di facile accesso. Altro elemento è che sono quasi sempre fondate e gestite da donne, che tipicamente avevano poco spazio nel mondo tech.
Sono tutti prodotti che monetizzano in tre modi (abbastanza ovvi):
* Gli utenti pagano un abbonamento mensile per le versioni “premium” del prodotto
* Il prodotto è gratis e vive grazie alle pubblicità che l’utente vede mentre le usa
* I dati raccolti vengono venduti a terze parti
In generale il termine Femtech può raccogliere due tipi di prodotto: le app e gli strumenti (cosiddetti wearable device)
Wearable device
tracker come gli orologi (tipo Apple Watch) che tracciano dati su movimento, sonno, temperature, etc. Ora ci sono anche anelli che fanno la stessa cosa (Oura Ring). In generale si compra l’oggetto e poi si paga un abbonamento mensile per usare certe funzioni. Sono tutti strumenti che mettono insieme dati raccolti dagli utenti, intelligenza artificiale, e statistiche mediche.
Ci sono poi anche termometri che si collegano a app per raccogliere i dati su temperatura basale e dirti quali sono i giorni fertili e quali no.
App
Esempio dell’app oggi più famosa e che cresce di più: Flo Health
* Azienda inglese, tracker di ciclo e fertilità con tantissime altre funzioni
* Valutazione finanziaria a $1.20 miliardi, con finanziamenti da $300 milioni.
* L’app è stata scaricata 275 milioni di volte, generando entrate per circa 200 milioni.
* Questa, come altre, è una app cosiddetta “fremium”: si può usare gratis ma ha alcune funzioni solo nella versione “Plus” a pagamento (abbonamento mensile)
* Ha 70 milioni di utenti attivi ogni mesi e 5 milioni di utenti paganti
* Il target sono soprattutto donne giovani ma ora considerando di espandersi anche con servizi per menopausa
Altro esempio: Clue
* Azienda tedesca, tracker di ciclo e fertilita
* 12 Milioni di utenti attivi ogni mese
* ~$50 milioni di finanziamenti
Altre app come esempio: LactApp (Per allattamento), Joylux (per menopausa), Every Mother (esercizi per pavimento pelvico), Ava (braccialetti per tracciare temperatura basale). Alcune sono semplicissime (dei calendari con la possibilità di segnarsi informazioni, che siano su quanto si allatta o su ciclo mestruale), altre molto più elaborate (con notifiche, articoli, collegamenti ad altre app, etc).
Ci sono parecchie questioni di privacy e sicurezza per i dati raccolti da queste app e dai device – ogni paese ha delle regole diverse e le app devono adeguarsi alle regole di ogni paese.
Le app raccolgono un quantitativo immenso di dati: nome, età, indirizzo, peso, sonno, ciclo mestruale, allattamento, risultati medici, storia famigliare, attività sessuale, nomi e informazioni mediche dei figli o del partner… Spesso chiedono accesso anche a altre app sul telefono (calendario, GPS, contatti, foto…)
Esempi di problematiche emerse:
* Il partner ha spesso accesso ai dati, e in situazioni di abuso o violenza psicologica la cosa può essere problematica
* A volte certi device/app sono dati come benefit aziendale, e l’azienda potrebbe avere accesso ai dati raccolti
* I dati raccolti dalle app possono essere venduti per allenare gli algoritmi che influenzano le decisioni su assunzioni, prestiti finanziari, assicurazioni sanitarie, etc, e informazioni su gravidanze o malattie possono impattare tali decisioni
* I dati vengono spesso venduti alle compagnie pubblicitarie, che targetizzano gli utenti a seconda delle informazioni raccolte.
Conclusione:
Il fine ultimo delle app e dei prodotti è il profitto, e il bene delle donne è solo un mezzo per arrivarci, per quanto nobile e bello. Ben altro rappresentano i Metodi Naturali appresi da un’insegnante diplomata in questa nobile disciplina, come il Metodo Billings, frutto di studi di decenni e diffuso in tutto il mondo, avendo come fine ultimo il bene della coppia.
Aggiungo che l’automatismo dell’app può togliere la vera comprensione del ciclo, se non si ricorre a tutto il lavoro di lettura e consapevolezza, che invece imparando il metodo deve esserci necessariamente.
Dott. Elisa Zocchi
Per Comitato “ Pro-life insieme “
https://www.today.it/salute/app-per-monitorare-ciclo-mestruale.htm
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