Fermiamo la fabbrica della morte e dello sfruttamento dei cadaveri
Di Don Shenan J. Boquet
(Originale in Inglese; tutte le citazioni sono traduzione nostra)
Negli ultimi anni, i pro-vita hanno smascherato la pratica, raccapricciante e continuata, di raccogliere, comprare e vendere parti dei corpi dei bambini abortiti per la ricerca medica.
Una serie di video, realizzati sotto copertura, e pubblicati dal ricercatore pro-vita David Daleiden, fa vedere alcuni abortisti e dirigenti di aziende biomediche mentre spiegano in modo cinico come ottenere i cadaveri e contrattare i prezzi per le diverse parti dei corpi.
In uno dei video più atroci che abbia mai visto, Daleiden e i suoi aiutanti hanno girato le immagini del corpo smembrato di un bambino abortito a 20 settimane in una vaschetta. A un certo punto la persona con la telecamera usa delle pinzette per sollevare la mano e il braccio completamente intatti del bambino, che, ci viene detto, era un gemello.
Sfortunatamente, la Planned Parenthood, l’industria dell’aborto in generale, i politici e i media abortisti hanno fatto tutto il possibile per far sì che il minor numero possibile di persone potesse vedere questi video. Quando i media hanno parlato di questi video (cosa molto rara), li hanno servilmente presentati come video “montati faziosamente” – come se il “montaggio” potesse spiegare le immagini raccapriccianti dei corpi martoriati di questi bambini.
Ad oggi, troppo poche persone sono consapevoli delle macabre sperimentazioni in corso sui corpi dei bambini uccisi con gli aborti legali. Ancora meno sono consapevoli che, in molti casi, il governo federale ha finanziato questa sperimentazione, utilizzando i dollari dei contribuenti.
L’amministrazione Biden rinnova la ricerca sui feti
In due recenti rapporti, il Judicial Watch ha rivelato come tra il 2012 e il 2018 il governo federale abbia speso decine di migliaia di dollari per acquistare tessuto fetale umano dalle Advanced Bioscience Resources (ABR) con sede in California.
Nel 2018, tuttavia, l’amministrazione Trump aveva annullato il contrattocon la ABR. Aveva anche bloccato il finanziamento della ricerca sui tessuti fetali in altri modi.
Secondo l’elenco di Susan B. Anthony, l’amministrazione Trump aveva investito 20 milioni di dollari in alternative etiche al tessuto fetale; “aveva vietato la ricerca interna (da parte del National Institutes of Health) che utilizzava tessuti provenienti da aborti procurati”; e aveva convocato un Ethic Advisory Board (EAB) per “esaminare tutte le richieste per la ricerca, nuove e da rinnovare, che utilizzavano tessuti provenienti da aborti procurati”. Secondo l’elenco di Susan Anthony, questo Ethic Advisory Board aveva respinto molte richieste di finanziamento da parte dei ricercatori “a causa delle gravi carenze nelle loro procedure per ottenere il consenso delle donne alle quali è fatta la richiesta per la donazione di tessuti e organi”.
Nell’ultimo assalto alla santità della vita umana, tuttavia, l’amministrazione Biden ha annunciato che sta cancellando alcune delle principali restrizioni alla ricerca sui tessuti fetali. Secondo una dichiarazione del Department for Health and Human Services (HHS) rilasciata venerdì 16 aprile, “il Department for Health sta revocando la sua decisione del 2019 secondo la quale tutte le domande per il finanziamento da parte del National Institutes of Health delle ricerche e dei contratti che prevedono l’uso di tessuto fetale umano proveniente da aborti procurati devono essere esaminate dall’Ethic Advisory Board”.
La mossa non sorprende, date le radicali opinioni a favore dell’aborto del segretario del Department for Health, l’appena confermato Xavier Becerra. Tuttavia, i capi religiosi e i gruppi pro-vita hanno condannato a gran voce la decisione, che utilizza i nostri soldi per finanziare esperimenti che sono quasi troppo agghiaccianti per essere compresi.
“I corpi dei bambini uccisi dall’aborto meritano lo stesso rispetto di quelli di qualsiasi altra persona”, ha affermato l’Arcivescovo Joseph F. Naumann di Kansas City in Kansas, presidente del comitato per le attività pro-vita della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti in una dichiarazione: “Il nostro governo non ha il diritto di trattare le vittime innocenti dell’aborto come materia prima che può essere depredata di parti del corpo da utilizzare nella ricerca”.
Marjorie Dannenfelser, presidente della Susan B. Anthony List, ha osservato che l’amministrazione Biden e Harris sta “lavorando a stretto contatto con incaricati radicali come Xavier Becerra … per ripagare i loro alleati dell’industria dell’aborto e spazzare via i progressi fatti in difesa della vita sotto l’amministrazione Trump-Pence”.
“Ora”, ha aggiunto, “vorrebbero costringere gli Americani a essere complici di esperimenti barbari che usano parti del corpo prese da bambini innocenti uccisi negli aborti, senza limiti di alcun tipo. I Democratici pro-aborto promuovono questo programma profondamente impopolare a proprio rischio politico”.
Veri i bambini, vero lo sfruttamento
Come ho già detto in passato, sono convinto che uno dei motivi per cui l’aborto è ancora legale e ampiamente accettato è che per la maggior parte delle persone si tratti fondamentalmente di una questione astratta. Potremmo leggere qualcosa sull’aborto sui giornali o sui social media. Ma di solito, il linguaggio usato è così clinico, o così familiare, che non riusciamo a cogliere la realtà materiale di ciò che sta accadendo.
Per decenni, alcuni attivisti pro-vita hanno tentato di risvegliare le coscienze mettendo le persone davanti a prove concrete e documentate della brutalità dell’aborto. I video di David Daleiden sono alcuni degli esempi recenti più potenti di questa strategia.
Ho già menzionato il video forse più terribile, quello che riguarda il gemello di 20 settimane, il cui corpo mutilato è ripreso dalla telecamera, mentre un membro dello staff abortista si vanta del fatto che a volte “gli organi vengono fuori davvero molto bene”.
Un altro atroce video non così esplicito, visivamente parlando, ma è ugualmente (se non di più) sconvolgente e disgustoso.
Nel video, Cate Dyer, Amministratore Delegato di StemExpress, una delle società che commercia i corpi dei bambini abortiti, racconta come la sua azienda a volte spedisca i corpi “intatti” dei bambini non nati agli scienziati degli istituti di ricerca. Dyer ha spiegato che devono avvertire i tecnici di laboratorio che ricevono la spedizione in arrivo di “non aprire la scatola e” urlare. A volte, ha ammesso, “i loro tecnici di laboratorio vanno fuori di testa e hanno dei collassi”.
Dyer usa un tono decisamente sprezzante per i delicati sentimenti di questi tecnici di laboratorio. “I laboratori accademici non possono funzionare bene così, semplicemente non sono in grado”, sostiene Dyer. “È quasi come se non volessero sapere da dove viene. Posso capirlo”.
In alcuni casi, racconta Dyer, ricevono richieste di “arti” di bambini abortiti, ma con la precisazione di “non includere mani e piedi”. A un certo punto Dyer concorda con la “battuta” di uno degli investigatori pro-vita secondo cui se si spediscono i corpi di bambini abortiti, ci si dovrebbe assicurare che “abbiano gli occhi chiusi”.
Combattere per la dignità dei non nati vittime dell’aborto
È importante ribadire che tutto quello che Daleiden ha denunciato in quei video orribili sta accadendo ancora oggi. Solo pochi giorni fa, la Fox News ha riferito che StemExpress aveva spedito alcune dita di bambini abortiti ai ricercatori della Stanford University, che hanno inserito il tessuto umano nei topi, nel tentativo di rigenerare la cartilagine.
La documentazione di uno degli studi spiega senza mezzi termini l’origine del tessuto. “Quattordici campioni di feti umani sono stati ottenuti dalla Stemexpress (Folsom, CA) e spediti nel corso della notte”, riporta. “I campioni avevano un’età compresa tra le 10 e le 20 settimane di gestazione senza restrizioni sulla razza o sul sesso”.
“Campioni”! In altre parole: i corpi dei bambini, alcuni abbastanza grandi da vivere fuori dal grembo materno, se avessero avuto la possibilità di nascere!
Sebbene i video di Daleiden abbiano avuto un enorme impatto nell’aumentare la consapevolezza del problema, il potente apparato legale, mediatico e politico pro-aborto ha tentato di schiacciare e screditare lui e i suoi video. L’attuale Vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris stessa ha svolto un ruolo chiave nella persecuzione di Daleiden, quando era Procuratore Generale della California. La Harris ha collaborato con i dirigenti di Planned Parenthood per avviare indagini persecutorie, che hanno incluso un’irruzione nella casa di Daleiden. Ora, non sorprende che la Harris si prenda di nuovo cura dei suoi buoni amici nell’industria dell’aborto, facendoli diventare idonei a ricevere i nostri soldi a sostegno delle loro attività raccapriccianti e disumane.
Mi irrita profondamente vedere Biden, la Harris, la FDA, i ricercatori e gli istituti biomedici sostenere e garantire le azioni atroci di questa macabra industria. Attraverso le parole e le azioni, negano apertamente la dignità umana e l’essere persone dei bambini non nati, decidendo che non solo sono indegni di vivere, ma che questi esseri umani possono essere trattati come merci, privati della loro umanità e sfruttati per guadagni economici e a vantaggio di altre persone.
Questa mentalità pericolosa – negare la pari dignità di ogni persona, nata e non nata – ha provocato crimini atroci e atti contro la vita umana, macchiando lo scenario della storia umana. La sua accettazione, giustificazione e perpetuazione non fa che degradare ulteriormente la nostra cultura e società.
C’è una duplice ingiustizia inflitta al nascituro: omicidio e usura. Il nascituro non ha rinunciato alla sua vita, né il bambino ha dato il permesso che il suo corpo venga fatto a pezzi e venduto. È tempo di porre fine a tutte le sperimentazioni sui corpi dei bambini non nati uccisi dall’aborto; non deve avere posto in una società civile. Anche se i risultati della ricerca sono utili dal punto di vista medico, i mezzi sono barbari e cattivi e mezzi cattivi non possono mai essere usati per un buon fine.
La vita umana è sempre un bene e dal concepimento ha la dignità propria di una persona che siamo obbligati a rispettare e difendere, nessuno escluso. Se si decide che una sola vita non ha valore, allora nessuna vita ha valore, mettendo ciascuno di noi in grave pericolo, non solo il nascituro.
Telefonate e scrivete ai vostri rappresentanti, ai senatori e al Presidente Biden chiedendo che i corpi dei bambini non nati uccisi dall’aborto godano dello stesso rispetto dovuto a qualsiasi altra persona. E allo stesso tempo, fatemi aggiungere, mettiamo fine al crimine dell’aborto e all’industria della morte e dello sfruttamento che ha creato.