Storico discorso di Trump alla Marcia per la Vita

Di Don Shenan J. Boquet

(originale in Inglese)

 

“Il presidente più pro vita nella storia?”

Quando Donald Trump ha annunciato per la prima volta la sua candidatura per la nomina presidenziale repubblicana nel 2015, erano ben pochi i capi del movimento pro vita a essere entusiasti al pensiero di un presidente come Donald Trump. La maggior parte conosceva Trump come un liberale di New York da sempre favorevole alla “libertà di scelta”, un uomo d’affari stravagante e talvolta spietato, una celebrità degli spettacoli televisivi sfrontata (e talvolta decisamente volgare) e un don Giovanni sposato tre volte.

Quando Trump ha iniziato a strombazzare una presunta conversione pro vita, la maggior parte della gente ha reagito con scetticismo ben giustificato. Senza alcun segno di affermazioni importanti in difesa della vita o di azioni concrete, era quasi impossibile dare credito alla storia un po’ fantastica che aveva raccontato su come le sue precedenti convinzioni per la “libertà di scelta” erano state messe in discussione dopo aver incontrato il figlio di alcuni “amici” anonimi che per poco era stato abortito. Tutto questo suonava troppo artificioso e puzzava decisamente di opportunismo politico.

Anche quando Trump ha vinto le primarie, molti capi pro vita hanno assunto un atteggiamento di pragmatismo attento e prudente: alla luce dell’alternativa (Hillary Clinton, una dei politici più rabbiosamente a favore dell’aborto nella storia degli Stati Uniti), il movimento pro vita si è schierato per l’elezione di Trump, con la speranza che collaborando prudentemente con i funzionari dell’amministrazione Trump, i quali si sarebbero occupati di persona delle questioni pro vita, saremmo stati in grado di difendere le vittorie pro vita ottenute negli anni precedenti, e forse anche di ottenerne altre.

Anche se alcuni capi pro vita erano più convinti di altri dell’autenticità della svolta pro vita di Trump, nessuna persona che mi viene in mente avrebbe mai pensato che prima o poi qualcuno avrebbe seriamente suggerito di chiamare il Presidente Trump “Il presidente più pro vita della storia”. Eppure, non c’è bisogno di guardare molti giorni addietro per trovare responsabili e opinionisti pro vita ben informati suggerire proprio questo.

È vero, il titolo potrebbe non essere del tutto difendibile nel corso ampio della storia, poiché ci sono stati senza dubbio molti presidenti prima di Roe vs. Wade (la sentenza che ha legalizzato l’aborto negli USA, N.d.T.) che avrebbero guardato alla semplice idea dell’aborto con indicibile orrore. Ma penso sia giusto dire che, parlando dei presidenti dopo la sentenza Roe vs. Wade, il Presidente Trump è certamente in corsa per la peculiarità di essersi maggiormente impegnato nel mettere in pratica un concreto programma pro vita, e di aver corso così rischi politici.

Don Shenan J. Boquet Presidente di Human Life International
Don Shenan J. Boquet
Presidente di Human Life International

Storico discorso di Trump

Stavo pensando a tutto questo quando lo scorso venerdì ho visto il Presidente Trump salire sul palco della Marcia Nazionale per la Vita.

Non ho mai pensato che avrei visto il giorno in cui un presidente in carica sarebbe venuto personalmente alla Marcia. Certamente, i precedenti presidenti hanno sostenuto con entusiasmo l’evento. Entrambi i Presidenti Bush e il Presidente Reagan sono stati contenti di fare una telefonata alla marcia. Sentire le loro voci dagli amplificatori in piazza è stato sempre molto emozionante, e il movimento pro vita è stato sempre profondamente grato per il loro sostegno. Tuttavia, è sempre sembrato un po’ strano che non fossero disposti a percorrere a breve distanza dalla Casa Bianca alla piazza, così da essere fisicamente presenti.

Molti di noi spiegavano tale decisione, facendo notare che i problemi di sicurezza posti dalla presenza di un presidente degli Stati Uniti erano considerevoli. Forse i presidenti semplicemente non volevano provocare troppa preoccupazione alle loro squadre di sicurezza. Tuttavia, come pochi giorni fa ha scritto Marc Thiessen, editorialista del Washington Post e già autore dei discorsi di George W. Bush, la riluttanza a percorrere quel miglio in più rischiava di mandare un messaggio demotivante ai pro vita: “Erano le pecore nere della coalizione repubblicana. La loro presenza è stata tollerata perché i loro voti erano necessari”.

Il fatto è che i simboli contano. Sono molto importanti. No, parlare alla Marcia per la Vita non è la più importante iniziativa pro vita che un presidente possa intraprendere. Ma, quando quella decisione è sostenuta da un primato corposo e sostanzioso di iniziative pro vita, allora siamo a un punto di svolta. Ecco perché sono pienamente d’accordo con Thiessen sul fatto che la decisione del Presidente Trump di partecipare personalmente alla Marcia per la Vita la scorsa settimana sia stata un evento davvero storico. “È difficile sopravvalutare l’importanza di questa svolta”, ha scritto Thiessen. “Vista la mancanza di altre opzioni, i pro vita avevano accettato il loro status di cittadini di seconda classe nel Partito Repubblicano. Poi è arrivato Trump, un uomo a cui non importa cosa pensa la classe dominante repubblicana. Ha abbracciato il movimento pro vita come nessun altro presidente ha mai fatto prima”.

Si può scegliere di interpretare la decisione di Trump come una svolta politica pragmatica. Dopotutto, è l’anno delle elezioni e Trump ha un disperato bisogno del pieno sostegno della sua base conservatrice. Eppure, ecco il punto: anche se è vero che la decisione di Trump di parlare alla Marcia era in parte motivata politicamente, essa era anche molto rischiosa politicamente. Anche se l’elettorato degli Stati Uniti tende a essere pro vita, la questione dell’aborto è ancora molto controversa. I precedenti presidenti repubblicani avevano scelto di non correre il pericolo di sembrare troppo ben disposti verso il movimento pro vita. Partecipando alla Marcia per la Vita, il Presidente Trump ha chiarito che non solo è disposto a promuovere politiche a favore della vita, ma che si considera anche uno di noi.

Sarebbe difficile sopravvalutare il potere del gesto simbolico di Trump. Il presidente non è più laggiù, nella Casa Bianca; è qui, sta con noi, e non è imbarazzato dalla nostra convinzione ed dal nostro entusiasmo.

Un eccellente discorso

Inoltre, il discorso del Presidente Trump di venerdì scorso è stato un discorso semplicemente fantastico. Come la maggior parte dei discorsi presidenziali, è stato quasi certamente scritto da uno dei suoi aiutanti. Ma Trump lo ha letto con sincera passione e con autentica convinzione. E le parole stesse sono state assolutamente ispirate. Invece di lanciare la sfida contro l’aborto in termini politici controversi, il Presidente Trump ha giustamente scelto di enfatizzare il lato del movimento pro vita positivo, rivolto al futuro, fondato sui diritti umani e ricco di compassione, ossia di mettere in evidenza l’autentica natura di questo movimento. Ci sono stati svariati momenti poetici che hanno catturato il vero cuore del movimento pro vita. Passaggi come questo:

“Quando vediamo l’immagine di un bambino nel grembo materno, intravediamo la maestosità della creazione di Dio. Quando teniamo un neonato tra le braccia, conosciamo l’amore infinito che ogni bambino porta in una famiglia. Quando guardiamo crescere un bambino, vediamo lo splendore che si irradia da ogni anima umana. Una vita cambia il mondo”.

E questo:

“Voi state ogni giorno dalla parte della vita. Date alloggio, istruzione, lavoro e cure mediche alle donne che aiutate. Trovate famiglie amorevoli per i bambini che hanno bisogno di una casa per sempre. Organizzate feste per le mamme che aspettano un bambino. Fate – voi fate semplicemente la missione della vostra vita aiutare a diffondere la grazia di Dio.

E per tutte le mamme qui oggi, vi celebriamo e dichiariamo che le mamme sono eroi. La vostra forza, devozione e guida è quello che sostiene la nostra nazione. Grazie a voi, il nostro paese è stato benedetto con anime straordinarie che hanno cambiato il corso della storia umana.

Non possiamo sapere cosa i nostri cittadini non ancora nati otterranno. I sogni che immagineranno. I capolavori che creeranno. Le scoperte che faranno. Ma una cosa la sappiamo: ogni vita porta amore in questo mondo. Ogni bambino porta gioia in una famiglia. Vale la pena proteggere ogni persona.

E soprattutto, sappiamo che ogni anima umana viene da Dio e che ogni vita umana, nata e non nata, è fatta a immagine santa di Dio Onnipotente”.

Ovviamente, il presidente ha anche colto l’occasione per parlare dei risultati unici della sua amministrazione circa le questioni pro vita. Ma ascoltando l’elenco degli obiettivi raggiunti, si deve ammettere che non si tratta dei soliti discorsi repubblicani riciclati di routine. In molti modi l’amministrazione Trump ha tracciato strade diverse e ha corso nuovi rischi. Indubbiamente, ci sono le vecchie, ben definite (ed molto importanti) politiche repubblicane come il ripristino della cosiddetta “linea politica di Città del Messico”, che blocca i finanziamenti federali statunitensi per le ONG che sostengono l’aborto.

Ma ci sono anche iniziative che Trump ha fatto che vanno oltre, compresi i molti impegni della sua amministrazione per difendere la libertà religiosa e i diritti della coscienza. Trump ha specificamente ricordato gli sforzi per difendere le Piccole Sorelle dei Poveri, un gruppo di suore che ha rifiutato di sottomettersi all’obbligo dell’amministrazione Obama di pagare un’assicurazione sanitaria che include la copertura per la contraccezione. Sebbene non sia direttamente correlato al problema dell’aborto, Trump ha anche menzionato l’impegno della sua amministrazione per proteggere le agenzie di adozione confessionali, molte delle quali sono state costrette a chiudere a causa dell’obbligo voluto dal governo di dare in adozione i bambini alle coppie omosessuali. Sebbene questa mossa non abbia ottenuto il risalto che merita sulla stampa, questa è una delle mosse più importanti (e politicamente rischiose) che l’amministrazione Trump ha fatto.

Trump inoltre, giustamente, e senza strepito, ha richiamato l’attenzione sul folle estremismo del Partito Democratico sull’aborto. “I Democratici hanno abbracciato le posizioni più radicali ed estreme prese e viste in questo paese per anni e decenni, e potete anche dirlo, per secoli”, ha detto. “Quasi tutti i più importanti Democratici del Congresso ora sostengono l’aborto finanziato dai contribuenti fino al momento della nascita”. Trump ha espressamente chiamato in causa i politici democratici di New York, che hanno esultato quando quello stato ha approvato una legge che avrebbe permesso l’aborto fino alla nascita.

I liberali che si dichiarano scandalizzati per il fatto che gli Americani Cristiani conservatori abbiano dato il loro sostegno a un uomo che ha trascorso gran parte della sua vita vivendo in modo contrario a tutto ciò che sostengono, e che per molti aspetti rimane un tutt’altro che il perfetto rappresentante della loro visione del mondo, dovrebbero fare molta, molta attenzione al discorso di Trump di venerdì. Gli applausi entusiasti di centinaia di migliaia di Americani pro vita non vuol dire che essi approvino ogni singola cosa che il presidente fa o dice. Tuttavia, con la sua partecipazione alla Marcia, ha dimostrato di essere disposto a correre rischi significativi per sostenere una causa che riteniamo più importante di qualsiasi altra questione che il nostro Paese deve affrontare.

Come ha scritto uno scettico di Trump qualche giorno fa: “Le sue promesse al movimento non sono state vuote promesse, indipendentemente da ciò che si pensi della storia della sua conversione pro vita o del suo personaggio. Il suo discorso alla folla ruggente di pro vita è stato magnifico, e uno dei motivi per cui il loro entusiasmo era così palpabile è che il loro presidente parlava la loro lingua e sosteneva il loro impegno di salvare vite. Questo non è niente. Questo è qualcosa”.

Pochi si aspettavano che una presidenza di Trump fosse così apertamente e attivamente pro-vita. Abbiamo tutti i motivi per essere grati. Tuttavia, non dovremmo sentirci troppo a nostro agio, nemmeno per un momento. Spero che vi unirete a me nella preghiera per il nostro Presidente e la sua amministrazione, affinché possano avere il coraggio e la saggezza per creare un’autentica Cultura della Vita nel nostro paese.

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