Vita Umana Internazionale alla Marcia per la Vita
Di Marcello Riccobaldi
Anche quest’anno Vita Umana Internazionale Roma ha aderito e partecipato alla Marcia per la Vita, giunta quest’anno alla sua nona edizione.
Nei giorni precedenti la Marcia, gli organizzatori hanno fatto due suggerimenti interessanti: «Anzitutto proponiamo che non sia più finanziata la legge 194: non è giusto che si spendano i 300 milioni stimati per gli 80mila aborti all’anno in un Paese che non fa più figli e a corto di soldi per le prestazioni sanitarie di base». L’altra proposta riguarda la vita al suo tramonto per: «chiedere al Parlamento di respingere la proposta di legge in discussione che potrebbe aprire a eutanasia e suicidio assistito».
Facciamo volentieri nostro il motto che contraddistingue la Marcia per la Vita dai suoi albori, “per la vita senza compromessi”, per ribadire la posizione di Vita Umana Internazionale per cui la “legge” omicida 194 deve essere abrogata.
Su questa posizione non può e non deve esserci nessun cedimento o compromesso.
Stessa linea di pensiero sulle questioni riguardanti il fine-vita e l’eutanasia che in molti paesi è già legge, o è in procinto di diventarla. In nessun caso si può avallare l’uccisione di un uomo innocente. Proprio di questi giorni è il tristissimo caso di Vincent Lambert, l’invalido che, in Francia, vogliono far morire di fame e di sete, definendo ciò un sintomo di “progresso”, “civiltà” o addirittura “misericordia”.
Contro tutto questo, per ribadire la sacralità e l’inviolabilità della vita umana innocente abbiamo marciato sabato 18 maggio, per le strade di Roma.