La seduzione del male

di Don Shenan J. Boquet

“Fate attenzione alle seduzioni del male”

Il cobra bussa alla porta di Mario e chiede: “Mario, per favore, fammi entrare. Fuori fa freddo ed è umido. Giuro che non farò del male a te o alla tua famiglia”. Ma Mario, in un primo momento, respinge decisamente le richieste del cobra, comprendendo il pericolo imminente. Eppure il cobra ripete seducente la sua supplica, facendo leva sulla compassione e l’ansia di Mario, ripetendo: “Mario, per favore, fammi entrare. Fuori fa freddo ed è umido. Giuro che non farò del male a te o alla tua famiglia”. Mario, pensando che il cobra sia sincero, abbassa la guardia andando contro la sua intuizione più profonda e cedendo alla richiesta del cobra. Passano alcuni giorni senza incidenti e Mario diventa accondiscendente e si abitua alla presenza del suo cosiddetto ospite. Ma una notte, mentre tutti dormono, il cobra colpisce, iniettando il suo veleno letale e uccidendo tutti.

Mario è colpevole di non aver difeso la sua famiglia, di essere caduto nel trabocchetto. Non possiamo essere arrabbiati con il cobra; dopotutto, il cobra non poteva rinnegare la sua natura.

I  cobra moderni

Anche se ho visto molti crimini contro la vita e la famiglia nel corso delle missioni in quasi 80 nazioni, non avevo mai visto o fatto esperienza di un attacco così ampio e mirato alla vita e alla famiglia come quello visto nella mia recente missione in Uganda. Più di 100 gruppi contro la vita, mercanti di morte (cobra), che vendono spudoratamente le loro merci velenose, spacciandole per “assistenza sanitaria”. E lo fanno tra persone che amano la vita e la famiglia e che lottano semplicemente per ottenere i beni di prima necessità.

Le organizzazioni principali impegnate attivamente nell’opera contro la vita nei villaggi dell’Uganda sono Marie Stopes International (MSI), che ha ammesso di praticare aborti clandestini in tutto il mondo e che gestisce nel paese 14 cliniche per aborti clandestini. MSI è sostenuta dai soliti gruppi di controllo della popolazione, tra cui: AVERT, CEDPA, Center for Reproductive Rights, DFID, Family Health International, Gates Foundation, Human Rights Watch, IPAS, IPPF, PATH, Pathfinder International, Population Action International, Population Council, Population Reference Bureau, Population Services International, USAID e almeno nove organismi delle Nazioni Unite. Ogni gruppo sta lavorando per convincere gli Ugandesi che i loro problemi economici sono la conseguenza dei troppi bambini, essendo la dimensione media della famiglia di ancora di 5-6 figli.

Manifesto in Uganda che pubblicizza la contraccezione. Nel manifesto è scritto: "Cosa significherebbe per te ora la sua gravidanza? Ehy amico, non posso sfamare un altro bambino. Io aiuto la mia compagna ad usare gli IMPIANTI"
Manifesto in Uganda che pubblicizza la contraccezione.
Nel manifesto è scritto: “Cosa significherebbe per te ora la sua gravidanza? Eh amico, non posso sfamare un altro bambino. Io aiuto la mia compagna ad usare gli IMPIANTI”

Non importa il luogo esatto, nelle quasi 1.200 miglia che ho percorso, ho visto manifesti su manifesti, di varie dimensioni e colori, che promuovevano comportamenti sessuali perversi che minano la cultura ugandese e i valori tradizionali della vita e della famiglia. Lungo le principali autostrade, le strade secondarie e persino in alcuni dei villaggi più remoti, i controllori della popolazione pubblicizzano le loro merci. Senza coscienza o vergogna e incoraggiati dalla mancanza di resistenza, dalla scarsa istruzione, dal bisogno economico e dall’indifferenza, mostrano apertamente le loro malvagie mercanzie. Ad esempio, i viali che circondano il parlamento e la sede del governo dell’Uganda, sono tappezzati da dozzine di manifesti che pubblicizzano la contraccezione, pillole e preservativi. Cartelloni pubblicitari reclamizzano la necessità di avere un numero inferiore di bambini, che attualmente sono il 55% della popolazione totale.

Purtroppo, la maggior parte dei parlamentari e dei capi civili non conosce la storia di Marie Stopes o di quello che ognuna delle organizzazioni si propone, in realtà, come obiettivo e strategia.

 

Colonizzazione ideologica della mente e desensibilizzazione

“Entrano in un popolo con un’idea che non ha niente a che fare col popolo; con gruppi del popolo sì, ma non col popolo, e colonizzano il popolo con un’idea che cambia o vuol cambiare una mentalità o una struttura” (Papa Francesco, 19 gennaio 2015)[1].

C’è altro nella vita oltre al benessere materiale. Nonostante il crollo delle nostre famiglie e della nostra cultura, sembra strano che in Occidente noi continuiamo a considerare in modo così naturale il nostro stile di vita superiore; che consideriamo il nostro rapporto con i poveri e con le nazioni più povere quello in cui noi abbiamo tutte le risposte e loro dovrebbero ascoltarci.

Davvero è così?

Molti vogliono imporre alcuni aspetti del pensiero occidentale, la “colonizzazione ideologica”, in risposta ai problemi che affliggono milioni di persone e famiglie che vivono in estrema povertà. Sostengono la riduzione dei tassi di natalità, introducendo contraccezione e aborto, perché, dal loro punto di vista, i bambini sono un ostacolo al progresso e allo sviluppo. Questo violento attacco alla vita e alla famiglia ai paesi in via di sviluppo fa parte dei tentativi per lo “sviluppo” elaborati dalle élite occidentali e dalle nazioni ricche, i cui obiettivi sono portati avanti dalle grandi organizzazioni non governative (ONG), che promuovono e sostengono i loro valori.

Manifesto in Uganda che pubblicizza la contraccezione. Nel manifesto è scritto: "La tua scelta intelligente di PIANIFICAZIONE FAMILIARE"
Manifesto in Uganda che pubblicizza la contraccezione.
Nel manifesto è scritto: “La tua scelta intelligente di PIANIFICAZIONE FAMILIARE”

In Uganda, si stima che oltre 4 miliardi di scellini ugandesi all’anno si perdano per colpa della corruzione. Questo fatto ingiusto e criminale perpetrato contro il popolo ugandese si scontra la rabbia ma anche con l’indifferenza: “Cosa possiamo farci?” è la risposta generale. I mercanti di morte sfruttano questa situazione e versano miliardi di dollari nelle mani di funzionari governativi corrotti e gente del posto disposta a svendere i propri fratelli e sorelle, convincendoli che devono fare la loro parte per diminuire le dimensioni delle famiglie ugandesi per poter prosperare come nazione.

Questa grande bugia non fa nulla per cambiare le ragioni profonde della povertà estrema, ma solamente trasforma le famiglie più grandi e più povere in famiglie più piccole e più povere. Le persone sono abbandonate senza alcun miglioramento nel loro accesso ai bisogni fondamentali come acqua potabile, servizi igienici, autostrade, cure mediche, scuole, elettricità e attrezzature per l’agricoltura e senza nessun cambiamento nell’ingiusta divisione dei beni.

Dal 1996, oltre 170 miliardi di dollari sono stati investiti in programmi di controllo della popolazione in tutto il mondo, di cui oltre 70 miliardi di dollari spesi solo in Africa. Immaginate che cosa con questi fondi si sarebbe potuto realizzare per cambiare veramente il tenore di vita degli Africani? Invece, i mercanti di morte si sforzano di mantenere l’Africa nella povertà sfruttando le sue risorse naturali.

Perché l’aspettativa di vita in Uganda è ancora 21 anni più breve rispetto a quella del Regno Unito? Perché un Ugandese su cinque non può bere acqua potabile? Perché un incredibile ottanta percento degli Ugandesi non ha accesso alle strutture igienico-sanitarie? Che ne è stato della vuota promessa che famiglie più piccole avrebbero portato a un’esistenza migliore e più agiata?

Lo scopo ultimo della “colonizzazione ideologica” è di abolire ogni senso di verità oggettiva e limitare ogni influenza del Cristianesimo, costruire un nuovo mondo e una nuova visione dell’umanità. Tra le nazioni povere, l’Occidente non solo promuove la contraccezione e l’aborto in un’ottica malthusiana, ma assistiamo anche a un graduale e costante aumento della promozione dell’eutanasia, per eliminare gli anziani e gli infermi. Quindi, mentre il tasso demografico diminuisce drasticamente, le persone diventano sole, depresse e isolate; di conseguenza, sono più facilmente suscettibili alla seduzione dell’eutanasia.

Il colonialismo occidentale vuole imporre una falsa morale e valori ingannevoli come la teoria del gender, l’educazione sessuale esplicita – i cosiddetti “diritti sessuali e riproduttivi” – e l’agenda LGBT. Tale agenda ha lo scopo nel corso del tempo, di desensibilizzare la coscienza delle persone, allontanandole dalla verità. Ad esempio, l’ideologia del gender trasmette una rozza bugia, negando la realtà che un essere umano è un uomo o una donna, decostruendo la persona umana e distruggendo la vita familiare e l’ordine sociale.

 

Nessun uomo è un iceberg … l’uomo ha bisogno di Dio

Non riusciremo mai a vincere le sfide del mondo con mezzi esclusivamente politici e razionali. L’uomo ha bisogno di Dio. Quando la forza di una persona è ancorata e sostenuta dalla fede e nutrita nella preghiera, lui o lei è inarrestabile. Questo diventa fonte di gioia e serenità perché ci unisce a Dio, che è la nostra forza, la nostra ancora.

“La vita è un talento (cfr Mt 25, 14-30) affidatoci perché lo trasformiamo e lo moltiplichiamo, facendone dono agli altri. Nessun uomo è un «iceberg» alla deriva nell’oceano della storia; ognuno di noi fa parte di una grande famiglia, all’interno della quale ha un posto da occupare e un ruolo da svolgere. L’egoismo rende sordi e muti, l’amore spalanca gli occhi ed apre il cuore, rende capaci di arrecare quell’originale e insostituibile contributo che, accanto ai mille gesti di tanti fratelli, spesso lontani e sconosciuti, concorre a costituire il mosaico della carità, capace di cambiare le stagioni della storia” (Papa San Giovanni Paolo II, Messaggio per la XI Giornata Mondiale della Gioventù 1996, 26 novembre 1995)[2].

Quello che ha contribuito al successo dei mercanti di morte nella promozione della loro agenda contro la vita è che la conoscenza e l’adesione dei laici alla Verità morale sulla vita e la famiglia sono vergognosamente inadeguate. A molti Ugandesi non sono stati esposti gli insegnamento della Chiesa, rendendoli così incapaci di rispondere in modo adeguato alla crescente tendenza della secolarizzazione e all’approccio aggressivo e militante con cui è portata avanti. Gli elementi costitutivi di questa agenda secolarista sono per lo più ostili all’insegnamento della Chiesa, ma al contrario promuovono l’omosessualità come un bene positivo, il cosiddetto “matrimonio” omosessuale e tutti i mezzi di aggressione alla vita più indifesa attraverso la contraccezione, l’aborto e l’eutanasia, e sostengono la promiscuità e altri comportamenti sessuali perversi.

 

Finché c’è speranza c’è vita…

I nostri fratelli e sorelle non sono pronti a difendersi da questo assalto e spesso sono vittime di un linguaggio illusorio e di prassi distruttive. C’è speranza, tuttavia, nei paesi in via di sviluppo fedeli al Cattolicesimo integrale; c’è speranza laddove la Chiesa sta crescendo (Asia e Africa). Insegnare la fede come un tutto integrale produce benefici sui punti cruciali della vita, della famiglia e della società.

Noi presumiamo che i poveri in ogni parte del mondo vogliano ciò che l’Occidente possiede, il benessere materiale ad ogni costo. C’è molto invece che l’Occidente (e il mondo) può imparare da molti dei poveri del mondo sul significato della vita e della famiglia. I loro forti valori familiari sono amati dalle loro culture, mentre noi abbiamo sacrificato questi valori tradizionali per l’individualismo radicale e il cosiddetto progresso.

La maggior parte degli Africani ama e rispetta la vita e l’accoglie con gratitudine verso Dio. La famiglia e i rapporti familiari sono ancora molto forti e la gente vive la sua vita con felicità e generosità, nonostante sfide immani. Celebrano la generosità di Dio quando nasce un figlio, quando il bambino è battezzato, confermato e sposato, negli anniversari di matrimonio e nelle feste di laurea. Pensare a questo mi fa provare nostalgia per l’epoca nella quale noi e la maggior parte del mondo possedevamo questi valori e tesori.

Sebbene la maggior parte dei paesi dell’Occidente abbia seguito la voce dei mercanti di morte invece di quella del Maestro di Vita, sappiamo che la conversione è sempre possibile e che le vite, le persone e le nazioni possono essere trasformate, attraverso il pentimento e la conversione della vita.

C’è molto da imparare dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle in Africa, specialmente sulla centralità di Dio, sulla famiglia e sulla difesa della vita umana. Con una fede più forte e con la determinazione di riconquistare quello che è stato perso, forse sia i paesi in via di sviluppo che i paesi ricchi possono, insieme, rinnovare e riaffermare la grande importanza della vita, del matrimonio e della famiglia e veramente coltivare, edificare e sostenere una Cultura di Vita e una civiltà dell’amore dove i grandi comandamenti del Signore siano affermati e realizzati:

“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Matteo 22: 37-40).

[1] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/january/documents/papa-francesco_20150119_srilanka-filippine-conferenza-stampa.html.

[2] http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/youth/documents/hf_jp-ii_mes_26111995_xi-world-youth-day.html.

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