Il ruolo fondamentale dei genitori
Di Don Shenan J. Boquet
(Fonte: hli.org)
Tra le decine di ordini esecutivi che il Presidente Donald J. Trump ha firmato durante le prime settimane del suo mandato ci sono due ordini esecutivi: Expanding Educational Freedom and Opportunity for Families (Incremento della libertà e delle opportunità educative per le famiglie) e Ending Radical Indoctrination in K-12 (Fine dell’indottrinamento radicale negli istituti scolastici). Il primo mira ad aumentare la libertà educativa e le opportunità per le famiglie, mentre il secondo affronta la discriminazione e la difesa dei diritti dei genitori.
Expanding Educational Freedom and Opportunity for Families si fonda sul fatto che i genitori, e non il governo, svolgono un ruolo fondamentale nello scegliere l’educazione e l’istruzione dei propri figli. Il documento stabilisce che la politica dell’amministrazione del Presidente Trump è quella di permettere alle famiglie “di scegliere il sistema educativo migliore per i loro figli” e si impegna a “sostenere i genitori” in questo loro ruolo fondamentale.
L’obiettivo principale dell’ordine esecutivo è quello di offrire un’ampia scelta tra le scuole, tra le quali le scuole pubbliche, le scuole private e le altre alternative come la scuola parentale. L’obiettivo è quello di garantire ai genitori la possibilità di scegliere il sistema educativo più adatto all’esigenze dei loro figli. Sebbene l’ordine esecutivo del Presidente Trump non stanzi ancora i fondi federali per le scuole private, il tenore del mandato esprime uno sforzo per garantire aiuti economici. Sebbene la decisione di implementare gli aiuti economici, agevolazioni fiscali, borse di studio o sussidi vari per l’istruzione, ecc. sia ancora di competenza dei singoli Stati, l’ordine stabilisce un processo che incoraggia e consente agli Stati di aiutare i genitori nell’istruzione dei loro figli. Ci sono anche alcuni elementi dell’ordine che potrebbero avere implicazioni per i programmi del doposcuola e della didattica estiva, con alcuni aggiustamenti necessari nel momento in cui i fondi vengono reindirizzati.

Mons. David M. O’Connell C.M., Vescovo della Diocesi di Trenton, ha lodato l’ordine esecutivo per aver riconosciuto “che i genitori sono i primi educatori dei loro figli”. Mons. O’Connell, che è anche Presidente del Comitato per l’Educazione Cattolica della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, ha accolto con favore l’impatto potenziale dell’ordine che “segna un passo significativo in avanti per espandere la libertà educativa delle famiglie in tutto il Paese”. Il vescovo ha detto che “questo ordine sostiene le famiglie che vogliono scegliere opzioni educative basate sulla fede”.
Il secondo ordine esecutivo, Ending Radical Indoctrination in K-12, mira a porre fine ai tentativi delle scuole di “indottrinare i bambini con ideologie radicali e anti-americane senza alcun controllo da parte dei genitori”. Il suo scopo è quello di garantire che le scuole che ricevono finanziamenti federali “rispettino tutte le leggi applicabili che proibiscono la discriminazione in vari contesti e tutelino i diritti dei genitori”. L’ordine si occupa principalmente dell’ideologia di genere e della “teoria critica della razza”, vietando “l’ideologia discriminatoria dell’eguaglianza” nelle scuole pubbliche. L’ordine riconosce anche le lotte che i genitori hanno dovuto sostenere per crescere i propri figli e per difenderli dalle ideologie che disapprovano. Inoltre, proibisce l’uso dei fondi federali destinati alle scuole pubbliche per la “transizione sociale” dei minori da un genere all’altro.
È un fatto positivo che si ponga l’accento sui diritti dei genitori e dei bambini, sulla riforma dell’istruzione, sulla libertà religiosa e sul riconoscimento del sesso biologico. Il governo svolge un ruolo fondamentale nella creazione di tutele che consentano ai genitori di prendere decisioni sull’istruzione dei figli in linea con le loro convinzioni, compresa la scelta di una scuola religiosa.
Poiché la libertà di educare i figli appartiene in ultima istanza ai genitori, “deve essere dalla potestà civile riconosciuto ai genitori il diritto di scegliere, con vera libertà, le scuole e gli altri mezzi di educazione, e per una tale libertà di scelta non debbono essere gravati, né direttamente né indirettamente, da oneri ingiusti”, afferma la Dignitatis Humanae (Dignitatis Humanae, 5).
Essa sottolinea che:
“per una tale libertà di scelta non debbono essere gravati, né direttamente né indirettamente, da oneri ingiusti. Inoltre i diritti dei genitori sono violati se i figli sono costretti a frequentare lezioni scolastiche che non corrispondono alla persuasione religiosa dei genitori, o se viene imposta un’unica forma di educazione dalla quale sia esclusa ogni formazione religiosa”. (Dignitatis Humanae, 5).
Impatto dell’educazione cattolica
La Chiesa cattolica negli Stati Uniti ha una storia lunga e ricca, che risale all’arrivo dei missionari cattolici nei secoli XVI e XVII. La prima scuola cattolica negli Stati Uniti fu fondata dai frati francescani a St. Augustine, in Florida, nel 1606. La prima scuola nelle colonie di lingua inglese fu la St. Mary, fondata dai missionari gesuiti intorno al 1640 a Newtown, nell’odierno Maryland. L’Accademia delle Orsoline di New Orleans, fondata nel 1727 dalle suore dell’Ordine di Sant’Orsola, è la più antica scuola cattolica femminile degli Stati Uniti. Una delle prime scuole cattoliche in Pennsylvania fu la St. Aloysius Academy, fondata nel 1743, aperta a bambini cattolici e non cattolici e incentrata su lettura, scrittura e ortografia. Intorno al 1782 fu fondata la scuola parrocchiale di St. Mary a Filadelfia, che aveva un corpo docente retribuito, un programma di studi prestabilito e metodi di valutazione degli alunni.
Con l’espansione della popolazione cattolica nel corso del XIX secolo, è sorto un numero crescente di scuole cattoliche. Indispensabili per questo sviluppo furono gli sforzi delle suore docenti, tra cui le Suore della Carità, le Suore Feliciane, le Suore Scolastiche di Notre Dame e le Orsoline. Come dice il vescovo O’Connell,
“Per generazioni, le scuole cattoliche hanno arricchito l’America garantendo un’educazione profonda e radicata nella fede. Le nostre scuole si impegnano a servire tutti gli studenti, a prescindere dal reddito, e sosteniamo politiche che garantiscano alle famiglie la libertà di scegliere un ambiente educativo che sia in linea con i loro valori e soddisfi le esigenze dei loro figli” (Traduzione nostra).
L’educazione cattolica è orientata alla missione e radicata nella fede e nel comando di Gesù: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt. 28, 19-20). La sfida per l’educazione cattolica oggi è garantire che l’identità, la cultura e la fedeltà all’insegnamento cattolico non vengano compromessi. Purtroppo, abbiamo sperimentato e continuiamo a vedere forze ostili ai valori cristiani che esercitano pressioni sulle scuole e sulle istituzioni cattoliche per promuovere ideologie contrarie alla dottrina cattolica, il che rende necessario Expanding Educational Freedom and Opportunity for Families.
Crediamo che tutti i bambini – cattolici e non – siano fatti a immagine di un Dio che li ama. Attraverso le sue istituzioni, la Chiesa cattolica cerca di accompagnare ogni studente (e i suoi genitori) nel raggiungimento del potenziale che Dio gli ha donato, aiutandolo a comprendere la compatibilità tra fede e ragione e a coltivare le buone abitudini e le virtù che andranno a beneficio di sé stessi e del bene comune.
Purtroppo, Stati come la California, New York e l’Illinois hanno tolto i fondi alle scuole private, vanificando i tentativi di ottenere detrazioni fiscali e contrastando la legislazione sulla scelta scolastica. Tuttavia, diversi Stati hanno rafforzato i programmi per la scelta scolastica, consentendo ai genitori di decidere quale sia il posto migliore per i propri figli. Tra questi stati, Arizona, Arkansas, Florida, Iowa, Indiana, North Carolina, Ohio, Oklahoma, South Carolina, Tennessee, Utah e West Virginia.
La libertà di educazione è un’estensione della libertà di coscienza e della libertà religiosa, ma non è esercitabile da parte di tutti i genitori. Se il Presidente Trump realizzerà i suoi obiettivi, potrà rinvigorire l’istruzione religiosa negli Stati Uniti, in particolare le scuole cattoliche. Con l’eliminazione delle limitazioni, i genitori potrebbero essere in grado di scegliere un’istruzione cattolica finanziata dal governo, come già avviene nel caso dell’istruzione laica. In caso di successo, ci potrebbero anche essere maggiori opportunità per aprire nuove scuole, consentendo più opzioni educative per un gruppo demografico più ampio, soprattutto nelle comunità rurali che hanno poche opzioni.
Mentre i sostenitori di una più ampia possibilità di scelta per i genitori plaudono a queste opportunità, gli oppositori credono che questo approccio metterà in crisi l’istruzione pubblica in America (credo che siano per lo più preoccupati di non poter portare avanti le loro ideologie radicali). Si tratta di una vera e propria battaglia per i diritti dei genitori e dei loro figli, che deve essere portata avanti con urgenza.
Il matrimonio e il ruolo fondamentale dei genitori
Un tempo le società rispettavano quasi universalmente la famiglia e il diritto dei genitori di crescere ed educare i propri figli, riconoscendo il ruolo unico della famiglia. Sostenevano il principio che i genitori hanno una responsabilità insostituibile e sono i più adatti a insegnare e trasmettere valori culturali, sociali, spirituali, morali e religiosi che non sono solo essenziali per il bene della famiglia stessa, ma anche per il bene della società.
Dio ha concepito l’istituzione del matrimonio tra un uomo e una donna come un’alleanza che dura tutta la vita e che ha due scopi: unitivo e procreativo. I due fini, il bene dei coniugi e la procreazione e l’educazione dei figli, si sostengono a vicenda e non sono mai in contrasto tra loro. Come scritto in Gaudium et Spes, “il carattere stesso di alleanza indissolubile tra persone e il bene dei figli esigono che anche il mutuo amore dei coniugi abbia le sue giuste manifestazioni, si sviluppi e arrivi a maturità” (Gaudium et Spes, 50). In altre parole,
“Non si possono disgiungere questi due significati o valori del matrimonio, senza alterare la vita spirituale della coppia e compromettere i beni del matrimonio e l’avvenire della famiglia. L’amore coniugale dell’uomo e della donna è così posto sotto la duplice esigenza della fedeltà e della fecondità” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2363).
“Il matrimonio e l’amore coniugale” afferma la Gaudium et Spes “sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il dono più eccellente del matrimonio”. Come genitori “sappiano di essere cooperatori dell’amore di Dio Creatore e quasi suoi interpreti nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla; ciò deve essere considerato come missione loro propria” (Gaudium et Spes, 50). Data l’inseparabilità dei due fini del matrimonio, la generazione di un figlio è solo una parte del quadro. C’è poi il secondo aspetto legato alla procreazione: l’educazione e l’istruzione dei figli, che li forma sia nella vita spirituale che in quella materiale e li prepara alla vita eterna. In altre parole, Dio ha affidato ai genitori il compito di diventare strumenti del Suo amore e della Sua salvezza nella vita dei figli. È un dovere e un diritto inalienabile.
Il matrimonio è una comunità coniugale perché è strutturato internamente come il luogo naturalmente voluto da Dio per accogliere nuove vite umane e per prendersi cura del loro sviluppo. Come dice Papa Giovanni Paolo II,
“Con la creazione dell’uomo e della donna a sua immagine e somiglianza, Dio corona e porta a perfezione l’opera delle sue mani: Egli li chiama ad una speciale partecipazione del suo amore ed insieme del suo potere di Creatore e di Padre, mediante la loro libera e responsabile cooperazione a trasmettere il dono della vita umana” (Familiaris consortio, 28).
Attraverso questa unione esclusiva e indissolubile è ordinata la trasmissione di una nuova vita. “Così il compito fondamentale della famiglia è il servizio alla vita, il realizzare lungo la storia la benedizione originaria del Creatore, trasmettendo nella generazione l’immagine divina da uomo a uomo” (Familiaris consortio, 28).
Per questo la Chiesa insegna che “i genitori, poiché han trasmesso la vita ai figli, hanno l’obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di essa” (Gravissimum educationis, 3). La famiglia è fondamentale per la formazione morale e sociale dei giovani e il ruolo dell’educazione è un obbligo ineludibile dei genitori. Come scritto ancora nella Gravissimum educationis,
“Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell’atmosfera vivificata dall’amore e dalla pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l’educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali, di cui appunto han bisogno tutte le società” (Gravissimum educationis, 3).
Un aspetto naturale della vocazione matrimoniale è il diritto e il dovere dei genitori di provvedere all’educazione, poiché essa è intimamente connessa alla trasmissione della vita umana. A causa di questa relazione unica tra i genitori e i loro figli, il loro ruolo nell’educazione, che è inalienabile e insostituibile, non può essere interamente delegato ad altri o usurpato. Inoltre, il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa cattolica insiste sul fatto che tutta l’educazione deve essere diretta alla corretta formazione della persona umana “in vista del suo fine ultimo” (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, 242). In altre parole, un’educazione senza Dio è inaccettabile.
Pur sostenendo la responsabilità primaria dei genitori nell’educazione e nell’istruzione dei figli, la Chiesa vede le scuole cattoliche come un aiuto fondamentale ai genitori nel loro compito di catechesi e formazione morale. I genitori possono essere aiutati da altre persone o istituzioni nell’educazione dei loro figli, ma queste rimangono sempre secondarie, rispondendo ai genitori come principali educatori. Come afferma il Compendio,
“I genitori hanno il diritto di scegliere gli strumenti formativi rispondenti alle proprie convinzioni e di cercare i mezzi che possano aiutarli nel loro compito di educatori, anche nell’ambito spirituale e religioso” (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, 240).
In sintesi
Il rapporto tra l’educazione cattolica e lo Stato ha assunto negli Stati Uniti una varietà di forme svariate in diversi momenti della nostra storia. Il ruolo proprio del governo è quello di fornire, con il sostegno della Chiesa, un quadro morale in cui la persona umana possa realizzarsi, portando a compimento la propria vocazione. Considerando il suo ruolo proprio come quello di servire le persone umane – individui e famiglia – lo scopo del governo è quello di aiutare le persone a usare la loro libertà donata da Dio per cercare la Verità e tornare a Lui.
Il ruolo del governo, così come di tutte le istituzioni sociali, è diretto a servire e ad aiutare ogni persona umana e ogni famiglia a realizzare la propria vocazione. Deve assistere i genitori nel loro compito e nei loro doveri, fornendo un aiuto ragionevole e non limitando mai in alcun modo la libertà delle coppie nel decidere su come educare i propri figli – che poiché li amano, sanno cosa è meglio per loro. Questo implica che i genitori dovrebbero avere l’autonomia individuale di crescere i propri figli al di fuori del controllo del governo. Agendo diversamente, lo Stato oltrepassa i suoi diritti e arrecando “una grave offesa contro la dignità umana e contro la giustizia” (Carta dei diritti della famiglia, 3).
Mi auguro che l’amministrazione Trump continui a sostenere i genitori, che hanno avuto parte nella nascita di una vita umana e hanno il dovere di prendersi cura del dono della vita affidato alle loro sollecitudini attraverso l’educazione e la formazione.


