Relazioni sane tra uomo e donna: no alla piaga della autodeterminazione

(Fonte: prolifeinsieme.it)

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica a La Nazione Siena https://www.lanazione.it/siena/cronaca/ascoltiamo-le-urla-che-pochi-6f851fcb#google_vignette

“Ascoltiamo le urla che pochi sentono. Ricette per relazioni sane”
Vorrei partire dalla frase dell’ autore anonimo di questo articolo “Ricordiamoci che siamo esseri viventi e dovremmo essere liberi di fare ciò che vogliamo senza privare gli altri di questo diritto.”
Ritengo che il concetto di libertà sia davvero inflazionato negli ultimi decenni.
Si parla di libertà spesso in modo equivoco e puramente a favore del proprio interesse personale.
Infatti per esercitare in modo davvero “sano” la nostra libertà dovremmo disintossicarci dalla piaga della autodeterminazione, secondo la quale ognuno è libero di fare ciò che vuole non in base a valori profondi e legati alla dignità umana, bensì solo in funzione di proprietà soggettive e pertanto dettate molto spesso dal nostro egoismo.
Il tema delle pari opportunità tra uomini e donne che nasceva come una esigenza “sana” a garanzia del rispetto reciproco nella convivenza sociale è oggi degenerato nella pretesa “tossica” di imporre una parità di genere.
Utilizzo volutamente i termini di sano e tossico che vengono utilizzati in questa scuola proprio per ricondurli alle origini di questo malessere sociale.
È pertanto indispensabile connettersi alla realtà:  uomo e donna sono diversi. Ed è  proprio nella loro diversità che essi trovano la più completa realizzazione. Strano che in una società che esaspera il concetto di inclusività si voglia con così tanta tenacia appiattire ogni differenza tra i due sessi facendo dell’unisex quasi uno status symbol di fluidità, che rende così opaca la nostra cultura occidentale.
A questo punto è importante ribadire che la violenza non va mai giustificata qualsiasi sia la vittima: una donna, un uomo, un bambino, un feto…
Ma se vogliamo aiutare le nuove generazioni dobbiamo guidarli nel ricercare insieme le radici di questa violenza.
La nostra associazione “Prolife Insieme” così come tante altre associazioni che difendono la vita e la famiglia, incontrano ogni giorno donne devastate dalla violenza, talvolta subita dagli uomini, ma molto spesso si riconoscono vittime delle loro scelte. Questo è il frutto della ideologia moderna basata sulla autodeterminazione soggettiva nella quale l’individuo viene di fatto abbandonato a se stesso.
Per combattere la violenza è quindi urgente insegnare ai giovani, in maniera credibile e concreta, che il rispetto della donna nasce dal rispetto dell’uomo che a sua volta nasce dal rispetto del mistero della vita, un dono che tutti abbiamo ricevuto gratuitamente e del quale siamo tutti responsabili.
Stacchiamoci da questo vittimismo quasi irritante nel quale la donna viene sempre descritta come “perfetta” e l’uomo come il “cattivo” – tristemente dipinto nel film tanto decantato della Cortellesi – e cerchiamo invece di insegnare ai giovani quali sono i veri pericoli, come ad esempio la pornografia che  – come purtroppo dicono le statistiche mediche  – sviluppa nel ragazzo una visone della donna  solo come un “oggetto” di piacere, generando così una profonda dipendenza che si nutre  del bisogno di una sempre maggiore violenza anche nel sesso per raggiungere il piacere.
Considerando il recente fatto di cronaca dove una scuola aveva invitato un attore porno durante le lezioni – non a testimoniare questi pericoli –  bensì ad esaltare la bellezza del sesso a pagamento, sta a noi genitori svegliarci e vigilare per proteggere l’innocenza dei nostri figli e ad aprire loro le porte a grandi ideali.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Comitato “Pro-life insieme“

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