Aborto in Costituzione: come scimmiottare il peggio di altri popoli
(Fonte: prolifeinsieme.it)
https://www.change.org/p/diritto-di-aborto-nella-costituzione
Egregio Direttore, leggo che è stata lanciata una petizione per fare si che il diritto all’aborto venga garantito e riconosciuto dalla costituzione italiana. La legge 194/78 ha reso l’aborto legale, ora si pretende che la Costituzione lo garantisca e lo renda inviolabile.
Commentare questa notizia è molto difficile. Il rischio di perdere le staffe è alto…
Quando nel 1978, dopo un referendum popolare, la pratica dell’aborto divenne legittima penso nessuno immaginasse si potesse arrivare a tanto.
Nel momento in cui il legislatore preparò il ddl tenne conto di una serie di variabili. Nei primi articoli si incoraggia infatti a cercare in ogni modo di portare avanti la gravidanza fornendo alla donna aiuti e collaborazione per sostenere lei e il suo bambino. Tenne conto anche del personale sanitario che avrebbe dovuto intervenire per procedere all’interruzione.
Fermo restando che l’aborto è impedire ad una vita di crescere e nascere sradicandola dal ventre materno, poteva diventare legittimo, da parte di qualche medico, il non sentirsi pronto per un simile passo.
Il legislatore ha pensato quindi di mettere “un paletto” chiamato obiezione di coscienza per tutelare anche queste persone.
Si parla di diritti umani da difendere, di civiltà, di salute da tutelare ecc…e via con una serie di contraddizioni.
Sì, perché se si parla di difendere e tutelare i diritti non si può non tenere conto del diritto di nascere.
L’autodeterminazione da parte della donna è un diritto irrinunciabile così cita la petizione. In questo caso però i corpi sono due e entrambi sono da tutelare.
Per chi ha deciso di lanciare la petizione, provare a salvare due vite, quella della mamma e quella del bambino diventa pressione ideologica.
Secondo queste “menti aperte” niente può mettere in discussione questo (aberrante) diritto. La costituzione lo deve garantire e nessuno mutamento politico dovrà ostacolarlo.
L’inserimento del diritto all’aborto nella Carta costituzionale impedirebbe ogni possibile arretramento e garantirebbe alle generazioni future la certezza di poter esercitare questa scelta in sicurezza e senza ostacoli.
Quali future generazioni? La domanda è legittima perché se l’aborto, inserito allegramente in costituzione diventasse un semplice e sereno intervento di routine, il rischio di non avere più nessuna nuova generazione diventa realtà.
La possibilità che l’interruzione di gravidanza venga usata per il controllo delle nascite non è da sottovalutare perché se la costituzione garantisce questo abominio il messaggio che passa è che “non sia una cosa poi così grave”.
Chiedere che il parlamento avvii un iter legislativo per inserire il diritto all’aborto tra i principi inviolabili della Repubblica è un atto di profonda inciviltà.
Chiedere che la 194 venga emendata togliendo quelle poche buone parole che tentano di aiutare una mamma a non uccidere il proprio figlio è diabolico.
Impedire ad un medico di non uccidere un essere umano è mostruoso.
E chiamare tutta questa mattanza autodeterminazione del proprio corpo, salute pubblica, giustizia sociale, diritto umano fondamentale francamente lo trovo incommetabile.
La legge 194/78 è stata pensata per evitare che le donne ricorressero agli aborti clandestini in ambienti non sterili per mano di personale non specializzato.
Nel disegno di legge è scritto però di fare il possibile per impedire l’aborto.
Si è tenuto conto della difficoltà che avrebbero avuto alcuni professionisti ad interrompere una gravidanza ed ha fornito a questi ultimi la possibilità di decidere di non farlo.
Una nazione civile deve tenere conto dei diritti di tutti e inserire il diritto all’aborto tra i principi inviolabili della Repubblica oltre ad essere profondamente iniquo è una dimostrazione di inciviltà.
La nostra Costituzione è la più bella del mondo e i principi sui quali si fonda sono ideali di giustizia, di rispetto, di pace di difesa della vita e inserire il diritto all’uccisione di un bambino come diritto costituzionale non può essere contemplato. È togliere dignità all’essere umano, è negare l’evidenza scientifica che quello che si sta per compiere è un omicidio.
È fuorviare il messaggio che l’aborto veicola ossia: la morte.
Angela D’Alessandro
Comitato “Pro-life insieme“


