La difesa della religione cattolica riguarda tutti noi, è un atto di civiltà
(Fonte: prolifeinsieme.it)
Egregio Direttore,
Vorrei rispondere all’articolo https://tristemondo.it/coghe-cerca-di-strumentalizzare-un-singolo-cartello-per-attaccare-i-diritti-di-tutte-le-donne/ apparso sul sito tristemondo.it (mai un nome fu così azzeccato) in cui si accusa l’attivista pro-vita Jacopo Coghe di una serie di cose abilmente fuorviate da chi scrive.
Lo si accusa di aver contestato un cartello in cui appariva la Vergine Maria con una pillola abortiva tra le mani.
Coghe è un cattolico praticante, come milioni di persone in Italia e ha ben diritto di sostenere che quella mossa sia stata un meschino oltraggio alla religione cattolica.
Non si può negare che la nostra religione dia molto fastidio. Lo dimostra il fatto che sempre viene usata in modo blasfemo.
Per non parlare poi del litanico rosario recitato in nome della “beata assunzione” dove i doppi sensi si sprecano e non serve essere dei geni per capirlo.
Lo scivolone delle femministe e di quanti inneggiano al loro lavoro è a questo punto palese.
Offendere volutamente un’immagine che per noi è sacra come quella di Maria Santissima ed utilizzarla come mezzo per promuovere idee mortifere davvero è inaccettabile e se Coghe penserà di passare alle vie legali, come potremo dargli torto?
Ho in mente un caso successo anni fa in una certa redazione di un certo giornale, tale Charlie Hebdo, dove chi si è sentito offeso per vilipendio alla religione non è passato alle vie legali ma direttamente alle vie di fatto.
Se c’è qualcuno che ha strumentalizzato non è di certo Jacopo, il quale si è limitato a fare le giuste considerazioni rispetto all’ignobile gesto.
Non so se deciderà di continuare la lotta. Una lotta contro il politicamente corretto è come sfidare il nemico con la fionda e, a meno che essere David, la sconfitta è assicurata.
La nostra difesa però sarà sempre non violenta. Non ci teniamo a vedere persone costrette a portare con orgoglio una maglietta con la scritta je suis féministe…..come successe a Parigi, per sostenere chi vilmente offende un credo per i propri fini meschini.
Angela D’ Alessandro
Comitato “Pro-life insieme“
www.prolifeinsieme.it


