Desiderio di maternità: i rischi del forzare la natura
(Fonte: prolifeinsieme.it)
Egregio Direttore,
Chiedo di commentare l’articolo https://www.leccoonline.com/notizie/88485/cellula-luca-coscioni-in-piazza-per-la-pma-poche-firme-a-lecco
Quando sento di donne che si sottopongono a cure ormonali per riuscire a restare incinta mi impressiono.
Capisco che il desiderio di maternità sia grande e la voglia di allargare la famiglia per le coppie sia importante.
Quando il marito e la moglie tentano di concepire, senza successo, di solito si sottopongono ad esami clinici per capire dove sia la difficoltà.
Se il problema risulta essere da parte femminile si inizia con una serie di veri e propri bombardamenti ormonali. La donna viene riempita di farmaci per far sì che si realizzi il sogno.
E’ a questo punto che io mi impressiono.
Questi farmaci potrebbero diventare molto pericolosi soprattutto in donne portatrici della mutazione Brca1 brca2
Tale mutazione, della quale io sono portatrice, alza il rischio di cancro al seno e alle ovaie ed i bombardamenti ormonali sono in questo caso fortemente sconsigliati.
Il brca 1- 2 viene portato alla luce attraverso un test genetico che però si esegue solo in caso di familiarità ai tumori femminili quindi tumori, al seno e alle ovaie.
È infatti un esame costoso che richiede molto tempo d’esecuzione.
Alcune persone ne sono portatrici sane, ignare e sottoporre il corpo ad uno stress tale, potrebbe aprire le porte a malattie serie.
L’accanimento non è mai la strada giusta, di solito la natura sceglie per il meglio.
L’autodeterminazione ad ogni costo, per cercare di evitare chissà quale discriminazione, rischia in questo caso di diventare fatale.
L’uomo che si mette al posto di Dio non ne uscirà mai vittorioso perché combatte una battaglia impari.
Nel caso delle coppie omosessuali, volere a tutti i costi eguagliare le coppie etero anche dal punto di vista della procreazione, è discriminante nei confronti dei bambini, i quali hanno diritto ad avere un padre ed una madre.
La PMA è un procedimento che strumentalizza la vita nascente.
Di quale libertà parliamo? Di una libertà che rende la donna libera di uccidere il proprio figlio nel grembo ma l’autorizza poi a procreare ad ogni costo, in qualunque modo?
Una libertà egoistica che mette l’IO davanti a tutto non si può chiamare libertà.
Angela D’Alessandro
Comitato “Pro-life insieme“


