Procreazione assistita: limiti dei biotecnologi al cospetto della Natura

(Fonte: prolifeinsieme.it)

https://vidafertility.com/it/aborti-spontanei-ripetuti/

Provo a fare alcune brevi considerazioni sul testo pubblicitario di questo centro per la PMA.
Lo studio della poliabortività naturale è il momento fondamentale per riconoscere le eventuali cause che possono essere affrontate e trattate in buona parte dei casi.
Nella fecondazione extracorporea, cioè in vitro e il successivo trasferimento dell’ embrione o degli embrioni (2-3) nell’utero materno (tecnica definita con la sigla FIVET) viene del tutto eliminato il “colloquio incrociato” (cross talk) tra concepito e sua madre.
Sì tratta di uno scambio di comunicazioni biochimiche (citochine) ed ormonali tra madre e figlio che hanno un valore fondamentale affinché l’utero materno si prepari a ricevere il piccolo che arriva dalla tuba, che trovi il suo luogo migliore per annidarsi guidato dai segnali biochimici materni, così da andare avanti nello sviluppo della sua placenta.

Processo questo molto critico per il regolare sviluppo del bambino, per il raggiungimento del buon peso alla nascita e per la sua salute dopo la nascita.
Diverse condizioni di dismetabolismo (obesità, sindrome metabolica) e disturbi vasopressori dell’adulto sono stati riconosciuti essere conseguenza proprio di questo processo di formazione della placenta.

Ma ancora più a monte, il primo segnale che il concepito manda a sua madre è quello che induce la cosiddetta tolleranza immunologica nella madre.

Il neoconcepito ha un’identità genetica per la metà diversa da quella della madre, pertanto i suoi antigeni stimolerebbero il sistema immunitario materno per combatterlo come “corpo estraneo”. Invece si verifica quello che è stato definito il “paradosso dell’ immunologia”, cioè il blocco della risposta immune nella madre.

Si comprende allora perché nella Fivet si verificano ripetuti fallimento dell’impianto degli embrioni trasferiti dalla provetta all’utero. Per quanto i biologi e i biotecnologi della provetta tentino di stimolare con ormoni l’endometrio della madre ricevente per prepararlo all’impianto, non sarà mai possibile colmare quel deficit di reciproco scambio di comunicazioni biochimiche che la biologia e la fisiologia della procreazione naturale contempla.

Dott. Alberto Virgolino
Presidente di Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici

Per Comitato “Pro-life insieme”

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