Embrione: grumo di cellule sì, ma con vita! Replica alla signora Lucarelli
(Fonte: prolifeinsieme.it)
Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di replicare all’articolo sulla signora Lucarelli.
https://www.donnapop.it/2025/02/19/selvaggia-lucarelli-aborto/
L’aborto volontario è lo sradicamento dall’utero materno di un essere umano in formazione.
Il cuore e i principali vasi sanguigni in un embrione si sviluppano in tempi brevi, circa sedici giorni dopo la fecondazione. Dopo tre settimane dalla fecondazione il cuore inizia a pompare prima liquido e poi sangue attraverso i vasi sanguigni già formati in precedenza.
Il cuore batte quindi già al primo mese di gestazione.
Le cellule dell’embrione hanno la stessa informazione genetica ereditata dai genitori, ne deriva quindi che l’embrione abbia già cellule genetiche formate.
A livello scientifico quell’esserino lungo pochi centimetri è già un bambino con tutto abbozzato. Non di certo un “grumo di cellule senza vita”.
Stupisce come, chi si batte perché venga abolita nel mondo la pena di morte, si scagli poi con violenza contro chi cerca di difendere la vita dal concepimento.
Ci si scandalizza quando un assassino deve subire la pena capitale e non si dice una parola quando viene ucciso un innocente nel momento più vulnerabile della sua esistenza: cercare di venire al mondo.
Il diritto di scelta viene ribadito e contro questo diritto niente ha più valore, nemmeno uccidere il proprio figlio.
Trasformare la culla che avrebbe dovuto accogliere il bambino in una bara non provoca, almeno apparentemente, nessun turbamento anzi…
Non voglio esprimere nessun giudizio moralistico dietro a questa scelta, ma solo la consapevolezza che si sta uccidendo un bambino.
Come si può pensare di difendere un diritto la cui conseguenza è la soppressione della vita di un innocente e il suo diritto a venire al mondo?
Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra di loro?”.
(Madre Teresa alla consegna del Nobel per la pace del 1979)
E sempre secondo la cultura dello scarto cosa impedisce ad un uomo di togliere la vita ad un altro uomo se questa non ha più la dignità per essere vissuta?
Chi decide quale sia la vita che merita di essere vissuta?
Il pericolo che il mondo si trasformi in una giungla in cui vince il più forte, in cui ha la meglio chi dispone dei numeri in regola per sopravvivere, è dietro l’angolo.
Angela D’Alessandro
Comitato “Pro-life insieme“
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