Studenti educati alla castità invece che indottrinati con ideologia

(Fonte: prolifeinsieme.it)

Gent. Direttore,
mi consenta di replicare all’articolo apparso sul suo giornale in merito alle polemiche per il corso di educazione sessuale Teen Star, “ispirato” da Wojtyla che promuovono la castità e definite teorie senza base scientifica.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/02/teen-star-educazione-sessuale-polemiche-castita-ciclo-ovulatorio-san-dona-torino-interrogazione-pd/7860810/
Il problema sollevato sembra riferibile al fatto che l’Associazione, essendo di matrice cattolica, presenta un approccio spirituale alla sessualità e i corsi si baserebbero “su proposte di castità e sulla “Teologia del corpo” di San Giovanni Paolo II, e per questo motivo un gruppo di genitori sarebbero preoccupati  per i suggerimenti che vengono dati alle figlie: “ Hanno chiesto alle alunne di compilare un modulo sul ciclo ovulatorio“, hanno raccontato alcune mamme a il Gazzettino.  Sul caso il Pd ha presentato due interrogazioni, in Parlamento e in Regione Veneto, a firma della deputata Rachele Scarpa e della consigliera regionale Francesca Zottis, le quali hanno ricordato polemiche simili già emerse anche a Torino, “sollevando questioni di trasparenza, rispetto dei principi educativi e dei diritti dei minori”.

Alla luce di tali affermazioni sorge spontanea una domanda: perché genitori e insegnanti, ma soprattutto personaggi politici, si mobilitano per un’attività che, essendo basata sulla dottrina cattolica, promuove il rispetto della persona, l’importanza di valorizzare e proteggere il corpo da comportamenti che possono svilire la dignità dell’individuo, invita ad evitare l’uso del corpo femminile come oggetto, ed altre virtù oggi dimenticate, mentre in altri casi accettano con “simpatia” e segno di modernità il far entrare nelle scuole, anche quelle dell’infanzia, le drag queen, la teoria gender che confonde i bambini, il materiale didattico di stampo pornografico e tante altre pericolosità per una crescita sana, equilibrata e socialmente positiva?

Temono forse che un’educazione spirituale della sessualità possa far cadere l’impianto creato a favore di contraccezione e aborto, che alimentano immensi interessi politici ed economici? Temono forse che il ritorno a una sessualità responsabile possa smascherare un’ideologia impegnata a distruggere un tipo di famiglia e di relazioni troppo tradizionali perché a favore della vita?

Perché dunque temere un’associazione che all’interno di un programma di educazione all’affettività e alla sessualità invita i giovani alla cura e il rispetto del proprio corpo, del corpo dell’altro attraverso la castità che è educazione al saper controllare e finalizzare i propri istinti, e riscoprendone il prezioso valore? Che insegna che il rapporto sessuale non è qualcosa di cui disporre a piacimento o un diritto da esercitare persino con la violenza, ma un atto di amore vero, libero, pulito?

La base scientifica non può prescindere dal rispetto della persona (nel caso specifico della crescita sana ed equilibrata dei bambini) che va preservata da manipolazioni ideologiche e interessi di parte.

Nelle battaglie portate avanti dai partiti di sinistra spicca la mancanza di imparzialità nel pretendere con argomentazioni sempre a senso unico (atteggiamento di per sé già poco democratico) il rispetto per ciò che soltanto alla loro visione appare meritevole. Basti vedere le sfilate dei gay pride, da loro volute e sostenute con arroganza, dove si irride e si offende pesantemente la fede della maggior parte degli italiani, dove è realmente posta a rischio la salute psicoaffettiva dei bambini messi di fronte a personaggi in abbigliamenti e atteggiamenti volgari, dove manca totalmente il senso del pudore, della vergogna e il limite alla decenza. Su queste basi si fonderebbe il loro concetto di educazione affettivo sessuale, di tutela dei minori, da inserire nella scuola? Sarebbero questi gli “operatori affidabili e professionali” da far entrare nelle classi?

Ben vengano le indicazioni di San Giovanni Paolo II, che amava davvero i bambini e che con gli insegnamenti che ci ha lasciato può realmente indicare loro la strada della vera felicità, raggiungibile solo attraverso un’educazione che non escluda ipocritamente la coscienza e la consapevolezza che per arrivarci occorrano anche rinunce, sacrifici e dono di sé. E spieghiamolo anche ai genitori.

Diana Barigelletti

Per Comitato “Prolife Insieme”

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