I Santi Innocenti Martiri
Omelia del 28-12-2009 di Mons. Ignacio Barreiro
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Dai tempi più antichi, la Chiesa ha ricordato con particolare emozione il martirio dei Santi Innocenti, come emerge da molteplici fonti liturgiche del sesto e il settimo secolo. Essi sono i primi nella storia cristiana a patire il martirio per Gesù Cristo, come affermò San Agostino in uno slancio poetico. L’orazione della Santa Messa d’oggi ci ricorda che i Santi Martiri Innocenti hanno confessato la gloria di Cristo non parlando, ma morendo.
In questi ultimi decenni, il loro massacro ha assunto un significato speciale, perché questa piccola coorte d’infanti trucidati da un Re crudele costituisce senza dubbio un anticipo del genocidio di milioni di bambini non nati che è oggi in corso in tutto il mondo. Per questa ragione, noi Cattolici impegnati nella difesa della vita e nella protezione dei bambini non nati, li consideriamo i Santi Patroni e protettori dei bambini che sono a rischio di essere uccisi nel grembo materno. La tradizione afferma che i sicari d’Erode hanno ucciso agli incirca duecento bambini in Betlemme e dintorni. I dati odierni parlano invece di milioni di bambini trucidati con la tolleranza, il permesso o quello che è assai peggio, con l’intervento diretto dei governi, degli organismi internazionali e dei vari potenti gruppi di pressione.
In alcuni paesi i governi tollerano l’aborto, anche quando è formalmente illegale, non prendendo misure contro le persone che si macchiano di questo crimine; in altri casi semplicemente permettono legalmente l’aborto in certe situazioni più o meno limitate; in altri casi ancora, i governi incoraggiano l’uccisione del bambino nel grembo materno; infine, in un crescendo di malvagità, in alcuni casi i governi obbligano alla madre ad abortire, come nella Cina Comunista.
È veramente tragico constatare che oggi c’è chi ritiene che la donna abbia il “diritto” di uccidere il bambino che porta nel grembo. La creazione di questo orribile “diritto” è strettamente legata anche all’approvazione dell’eutanasia e di tanti altri falsi “diritti”.
Questa constatazione ci porta a cercare di stabilire che cosa abbia in comune il piccolo despota della Palestina con gli stati moderni. Essi sono accomunati dal più sordido egoismo. L’egoismo è un chiudersi in sé stessi, in un rifiuto radicale di Dio e degli altri uomini. Gli stati moderni appoggiano e promuovono un radicale edonismo egocentrico che porta le persone a ricercare i piaceri e ad evitare qualsiasi responsabilità, in particolare la difficile e faticosa responsabilità di curare ed educare un figlio.
Davanti a questa triste realtà dobbiamo pregare perché gli uomini e le donne dei nostri tempi si aprano alla grazia di Dio. Dobbiamo pregare affinché la donna che si trova incinta abbia il coraggio di accogliere la vita che porta nel grembo e sappia resistere alla tentazione dell’aborto. Dobbiamo pregare affinché l’uomo che ha generato un figlio abbia il senso di responsabilità ed aiuti la madre di suo figlio, perché questa non si senta abbandonata. Dobbiamo pregare perché la società sia in grado di accompagnare con sollecitudine le donne incinta affinché non si sentano tentate di uccidere il bambino che portano nel grembo.
Dinanzi all’odierno profondo egoismo di tante persone e degli stati moderni, che porta il singolo a chiudersi in sé stesso, noi dobbiamo rispondere con una radicale e generosa apertura alla vita, con una fiduciosa speranza nella Provvidenza di Dio, perché lo slancio della speranza preserva dall’egoismo e conduce alla gioia della carità.
Sia lodato Gesù Cristo!