Il Papa e l’aborto: replica di don Mangiarotti alla notizia sullo “sbattezzo”

Di don Gabriele Mangiarotti

(Fonte: Pro-life insieme)

Erano con noi, ma non erano dei nostri

Leggiamo con stupore questa notizia su ADNKRONOS: «Papa e parole sui diritti delle donne in Belgio, oltre 500 persone hanno chiesto lo sbattezzo […] 524 firmatari dicono di aver rinunciato al sacramento, contestando le parole pronunciate da Francesco, che aveva descritto la legislazione sull’aborto nel Paese come una “legge assassina” e definito i medici che eseguono l’interruzione di gravidanza “assassini a pagamento”… “Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere”, commentava così il premier belga Alexander De Croo».

Che dire? La prima cosa che viene in mente è quanto san Giovanni, nella sua prima lettera scriveva:

«Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri.» [1Gv 1, 18s]

Si sta nella Chiesa se se ne condividono gli insegnamenti e l’autorità. E se si pensa che un discorso o una intervista non rivestono le caratteristiche della infallibilità e quindi sono opinioni “personali”, allora prendiamo in considerazione tutto il Magistero e non troveremo giustificazione per quello che il Concilio descriveva come «abominevole delitto» [“l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli – Gaudium et spes n. 51].

Se coloro che sono stati battezzati non ritengono valido per sé l’insegnamento costante della Chiesa, o ne cercano le ragioni e si correggono o se ne vadano: non sono dei “nostri”. La richiesta di “sbattezzo” mi pare una sciocchezza, nel senso che il registro annota un fatto accaduto, e non definisce le convinzioni religiose o la pratica della vita cristiana. Se un fatto è accaduto… contra factum…

Certo, tutto questo rende evidente come sia sempre più necessario, nella Chiesa, un cammino educativo che ne insegni (e ne spieghi) le ragioni. Ma questo è un altro argomento.

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