Transumanesimo: gli uomini ibridati con le macchine diventeranno “divinità”?
Di Don Shenan J. Boquet
(Originale in inglese)
Noland Arbaugh è rimasto paralizzato dal collo in giù appena ventenne, dopo un incidente subacqueo. Oggi ha ventinove anni ed è tetraplegico. Recentemente, tuttavia, alcuni suoi video che mostrano lui mentre gioca con i videogiochi, sono diventati virali.
Il motivo dell’interesse diffuso per Arbaugh mentre si intrattiene con i videogiochi non è la sua abilità con essi. Quello che desta stupore nei video è che non controlla i videogiochi con le mani o con i piedi. Non usa neanche il dispositivo di controllo che funziona con il respiro, molto lento e macchinoso, che aveva usato in precedenza per controllare il suo computer. Al contrario, interagisce con i videogiochi utilizzando esclusivamente il suo pensiero.
Arbaugh è il primo soggetto umano a cui è stato applicato il dispositivo Neuralink, un dispositivo che è stato applicato in un piccolo foro praticato nel suo cranio e che può ricevere e tradurre i segnali cerebrali attraverso minuscole fibre inserite direttamente nel cervello. Pensando semplicemente a ciò che vuole fare, Arbaugh può controllare il suo computer in tempo reale e con una tale facilità che può persino giocare a giochi molto complessi mentre parla con altre persone.
L’azienda di Neuralink è stata fondata e appartiene al miliardario Elon Musk. La missione dell’azienda è “creare un’interfaccia cerebrale universale, oggi per restituire l’autonomia a coloro che hanno esigenze mediche insoddisfatte, e domani per sbloccare il potenziale umano” (Traduzione nostra, N.d.T.).
Quella di Arbaugh è la sorprendente storia di un successo che si riferisce sostanzialmente alla prima parte di questa dichiarazione di intenti. La sua vita è stata stravolta dall’incidente che gli ha tolto la possibilità di muoversi. Neuralink gli ha dato una nuova prospettiva di vita, permettendogli di fare cose come giocare al computer, scrivere e-mail e potenzialmente anche guadagnarsi da vivere.
Si tratta di un esempio sorprendente di tecnologie innovative al servizio di esigenze mediche legittime, che rispettano la dignità umana e ripristinano eticamente una funzione perduta. È uno sviluppo positivo che la Chiesa cattolica può appoggiare. In ultima analisi, Neuralink spera che, grazie ai suoi impianti cerebrali, possa essere in grado di curare completamente la paralisi di alcuni pazienti. Se riuscissero a raggiungere questo obiettivo, si tratterebbe di una delle più grandi scoperte mediche della storia.
Il desiderio transumanista di diventare “divinità”
Tuttavia, c’è una parte della dichiarazione d’intenti di Neuralink che dovrebbe farci riflettere. Come dichiara l’azienda, uno dei suoi obiettivi è “domani sbloccare il potenziale umano”. Ci si chiede: quale potenziale umano sbloccherà un chip impiantato nel cervello?
Le dichiarazioni di Elon Musk ci danno qualche indizio. Musk ha più volte espresso la convinzione che l’uomo finirà per ibridarsi con i computer e le macchine fino a raggiungere una “simbiosi con l’intelligenza artificiale”. Lo scopo di questa simbiosi, secondo Musk, sarebbe quello di migliorare le capacità umane in modo che gli uomini possano tenere il passo con i rapidi progressi della tecnica.
Egli ha sostenuto che, se gli esseri umani non aumentano le loro capacità ibridandosi con le macchine, c’è il rischio che le macchine superino e infine sostituiscano gli esseri umani. Pertanto, “per evitare di diventare come scimmie, gli uomini devono ibridarsi con le macchine”.
Le visioni di Musk sono decisamente distopiche. Ha suggerito che in futuro potrebbe essere possibile per gli esseri umani “scaricare” la propria coscienza in un computer o addirittura in un altro corpo e quindi vivere per sempre, cosa che Musk considera chiaramente auspicabile.
Musk è forse il più importante sostenitore di queste idee, ma non è certo il solo.
Queste idee possono essere raggruppate sotto la voce “transumanesimo”. Come suggerisce il nome, i transumanisti sostengono l’idea che gli esseri umani possano essere gli autori della propria auto trascendenza. Utilizzando e persino ibridandosi con la tecnologia, gli esseri umani potrebbero diventare qualcosa di più che semplici uomini. Gli ibridi uomo-macchina diventerebbero super-uomini, dotati di intelligenza, memoria, forza fisica superiori a quelle degli uomini e potrebbero virtualmente vivere in eterno.
L’ultimo sogno è quello inseguito da un altro transumanista di spicco, Bryan Johnson. Johnson ha dedicato la sua vita alla ricerca di modi per prolungare la propria vita… possibilmente per sempre. Spende milioni di dollari all’anno per perseguire questo obiettivo, impiegando strategie inquietanti come l’infusione del plasma donato dal figlio adolescente.
Come riassume un recente e affascinante articolo di The New Atlantis, i transumanisti prevedono che “inizierà una nuova era in cui gli esseri umani si ibrideranno sempre più con l’intelligenza artificiale, preparando la strada alla visione transumanista finale del mind uploading: copiare tutti i dati del cervello sui computer, abbandonare i nostri corpi terreni di carne e ossa e infine raggiungere l’immortalità digitale – la versione materialista di quello che altrimenti solo Dio potrebbe promettere”. (Traduzione nostra, N.d.T.).
Un narcisismo deprimente plasma il transumanesimo
Thomas Fuchs, autore dell’articolo apparso su The New Atlantis, propone di riflettere sul fatto che il transumanesimo è essenzialmente una manifestazione di una forma di narcisismo tipicamente moderno.
Fuchs osserva che i narcisisti tendono a oscillare il disgusto paralizzante verso sé stessi e una megalomania delirante. In definitiva, gli stati di megalomania sono il modo in cui il narcisista cerca di sfuggire ai sentimenti di disgusto di sé. In altre parole, se un narcisista sembra spesso avere un’esagerata percezione della propria importanza, è solo perché nel profondo soffre di un profondo senso di inadeguatezza.
Fuchs sostiene che in passato, almeno nell’Occidente cristiano, gli esseri umani avevano un senso equilibrato del proprio valore grazie alla consapevolezza di essere fatti a immagine e somiglianza di Dio. Pur non essendo dei, gli esseri umani avevano una dignità intrinseca e inalienabile che non dipendeva dalla loro intelligenza, dalla forza o dai risultati ottenuti.
Tuttavia, una volta che la razza umana ha cominciato ad abbandonare in massa la fede in Dio, gli uomini si sono trovati di fronte a un fondamentale senso di assurdità e di solitudine nel cosmo. I transumanisti, sostiene Fuchs, sono essenzialmente narcisisti. Consumati dal senso di solitudine in un universo vasto e impersonale, nonché dalla totale mancanza di intrinseca autostima, i transumanisti hanno reagito cercando di diventare dei.
Scrive Fuchs:
“L’uomo occidentale perde la sua casa al centro del mondo; un po’ alla volta, il Dio Padre protettivo si ritira; così l’uomo è diventato un essere metafisicamente solo. «Il silenzio eterno di questi spazi infiniti mi spaventa», scriveva Pascal non molto tempo dopo che Copernico e Galileo avevano inaugurato la nuova cosmologia. Oggi compensiamo narcisisticamente questa sensazione di solitudine, di vuoto e di abbandono ricercando il controllo, la conoscenza, il progresso e il potere, come promesso dalle scienze moderne. «Diventare padroni e proprietari della natura»: questo è quello che Cartesio proclamava con orgoglio come obiettivo del progresso tecnico-scientifico, che è arrivato a prendere il posto della storia della Salvezza di Dio”. (Traduzione nostra, N.d.T.).
La critica del cardinale Robert Sarah
È interessante notare che questo è più o meno lo stesso argomento sostenuto dal Cardinale Robert Sarah in un affascinante passaggio del suo libro Si fa sera e il giorno ormai volge al declino. Nel transumanesimo, afferma il Cardinale Sarah, si raggiunge “il termine di quel processo di rifiuto di sé, dell’odio della propria natura che caratterizza l’uomo moderno. L’uomo si odia fino al punto di volersi reinventare”. (Sarah, Si fa sera e il giorno ormai volge al declino, Cantagalli pag. 199, corsivo nostro, N.d.T.).
Sia Fuchs che il Cardinale Sarah sottolineano il paradosso fondamentale di questo sforzo per raggiungere lo status di divinità. Il paradosso consiste nel fatto che, così facendo, gli esseri umani si degradano da persone con un valore intrinseco a prodotti il cui valore dipende esclusivamente dalle proprie capacità, come l’intelligenza, la forza o la longevità.
Come nota il Cardinale Sarah, i transumanisti parlano di un programma per “migliorare” la popolazione aumentando il quoziente intellettivo o la memoria delle persone attraverso l’ibridazione con i computer. Si tratta, ovviamente, della manifestazione moderna del vecchio sogno eugenetico, che non è mai veramente morto, ma ha semplicemente assunto, nel mondo moderno, nuove forme. Ciò include la pratica diffusa di abortire i bambini ritenuti “non idonei” o di selezionare gli embrioni per la fecondazione in vitro in base a varie caratteristiche.
“Chi stabilirà il criterio domani?” si chiede il Cardinale Sarah a proposito di questi tentativi. “Chi giudicherà se un individuo sia sufficientemente performante o debba essere migliorato? Il transumanesimo non vuole creare una razza di padroni? Sono interrogativi terrificanti e fanno gelare il sangue nelle vene”. (Sarah, Si fa sera … pag. 202).
Il Cardinale Sarah sostiene che, abolendo ogni senso del valore intrinseco della persona umana e perseguendo queste fantasie da incubo senza alcuna coscienza dei limiti etici, gli esseri umani non rischiano di raggiungere lo status di divinità. Piuttosto, rischiano di abolire l’umanità stessa.
Nel fare lo stesso ragionamento, Fuchs cita lo storico transumanista Yuval Noah Harari, che nel suo libro Homo Deus sostiene che gli esseri umani si fonderanno inevitabilmente con le macchine. Tuttavia, nel corso di questo processo, si renderanno conto che idee come il libero arbitrio erano un’illusione. Harari scrive:
“Le persone non si concepiranno più come esseri autonomi che conducono le loro vite secondo i loro desideri, ma si abitueranno invece a vedersi come una collezione di meccanismi biochimici che è costantemente monitorata e guidata da una rete di algoritmi elettronici”. (Yuval Noah Harari, Homo Deus. Breve storia del futuro, Bompiani pag. 255).
In altre parole, gli esseri umani raggiungeranno lo status di “divinità” in quanto otterranno un potere immenso, ma allo stesso tempo si saranno ridotti a nient’altro che a una serie di processi biochimici e tecnologici sui quali non eserciteranno alcun controllo o né autonomia reale.
“Al di là del limite c’è solo l’infinità del vuoto”, avverte il Cardinale Sarah. “È il movimento stesso che ci trascina verso il nulla. Parliamo di post-umano, ma dopo l’uomo non c’è nulla!” (Sarah, Si fa sera … pag. 199).
Siamo creature, non “divinità”
Come Fuchs, il Cardinale Sarah suggerisce che il rimedio all’illusione transumanista è un nuovo sforzo per ritrovare la consapevolezza e l’apprezzamento dei nostri limiti intrinseci. Egli sostiene che il limite fondamentale nel quale dobbiamo imparare a sentirci a nostro agio è la nostra condizione di creature.
Scrive:
“La questione del transumanesimo ci mette di fronte a una scelta di civiltà. Possiamo proseguire nella stessa linea, ma rischiamo letteralmente di rinunciare alla nostra umanità. Se vogliamo rimanere umani dobbiamo accettare la nostra natura di creatura e rivolgerci di nuovo al Creatore. Il mondo ha scelto di strutturarsi senza Dio, di vivere senza Dio, di pensare senza Dio. È in procinto di fare una terribile esperienza: là dove Dio non c’è, c’è l’inferno. Che cos’è l’inferno se non l’assenza di Dio? L’ideologia transumanista lo mostra perfettamente. Senza Dio resta soltanto ciò che umano non è, il post-umano. L’alternativa è più che mai semplice: Dio o niente!” (Sarah, Si fa sera … pagg. 200-201).
Come ha giustamente messo in evidenza Fuchs, la sconfinata arroganza dei cultori della tecnica è in definitiva superficiale. Se si gratta la superficie di una presunzione senza limiti, si scorge la paura e la vulnerabilità di un bambino smarrito. L’uomo moderno ha perso il senso del suo posto nella gerarchia dell’essere. Una volta che l’uomo moderno ha ucciso Dio, ha cominciato a pensare a sé stesso come alla cosa più divina che esista e ha cercato di essere all’altezza della situazione.
Tuttavia, si tratta di uno sforzo disperato e autolesionista. Gli esseri umani sono intrinsecamente limitati e i nostri sforzi per raggiungere lo status della divinità produrranno solo una crescente frustrazione e rabbia. Nessun miglioramento tecnologico può portare un solo momento di autentica felicità, quella che deriva dalla serena accettazione della verità della nostra condizione di creature limitate, il cui appagamento finale non si trova in un maggiore potere, ma piuttosto in un giusto rapporto con il nostro Creatore.
Ironia della sorte, il raggiungimento di capacità più ampie e di una maggiore longevità probabilmente non farà altro che esacerbare ilnostro senso di disperazione, solitudine e impotenza. Ogni aumento di capacità e longevità non farà altro che evidenziare ulteriormente quanto siamo impotenti e limitati e quanto abbiamo bisogno del nostro Creatore.
Il buon Cardinale conclude con questa magnifica sintesi dei problemi del transumanesimo:
“Il sogno prometeico di una vita senza fine, di una potenza senza fine è un’illusione, una tentazione diabolica. Il transumanesimo promette di diventare «concretamente» degli dèi. Questa utopia è una delle più pericolose di tutta la storia dell’umanità: la creatura non ha mai voluto allontanarsi in modo così definitivo dal Padre” (Sarah, Si fa sera … pag. 203).
La Croce è la risposta
Come osserva il Cardinale Sarah, la risposta all’ideologia del transumanesimo è abbracciare la Croce. Rivolgendosi direttamente ai malati e ai sofferenti, egli afferma che queste persone hanno “una dignità particolare” perché assomigliano “in maniera singolare a Cristo crocifisso” (Sarah, Si fa sera … pag. 203).
In effetti, il transumanesimo di Musk e il successo del suo Neuralink presentano un pericoloso paradosso. Nel suo tentativo di “sbloccare il potenziale umano” rendendo prassi comune l’incremento tecnologico degli esseri umani sani potrebbe contemporaneamente minare il suo sogno di usare questa tecnologia per curare i malati.
Offrire nuova speranza e salute alle persone tetraplegiche è un risultato umano straordinario. Ma il tetraplegico non ha improvvisamente più valore come persona grazie alle sue ritrovate capacità. Il movimento transumanista, tuttavia, suggerisce che il valore degli esseri umani si misurerà in base alla misura in cui possiedono un potere – un potere che non è nemmeno il loro, ma che viene loro concesso attraverso protesi tecnologiche.
La gioia di Arbaugh per le sue nuove capacità è contagiosa. Questo è il modo in cui la tecnologia dovrebbe essere usata: non per rendere gli uomini delle divinità, ma per servire gli esseri umani curandoli e riducendo le sofferenze inutili. La mia preghiera è che i progressi tecnologici della razza umana siano accompagnati da una crescita della saggezza umana. In caso contrario, gli avvertimenti del Cardinale Sarah su una distopia che “fa gelare il sangue nelle vene” potrebbero diventare realtà.