Ideologia transessualista e diritti dei genitori
Di Don Shenan J. Boquet
(Originale in Inglese)
“Avendo dato la vita ai loro figli, i genitori hanno l’originario, primario ed inalienabile diritto di educarli; essi devono perciò essere riconosciuti come i primi e principali educatori dei loro figli. […] Il diritto primario dei genitori ad educare i propri figli deve essere sostenuto in tutte le forme di collaborazione tra genitori, insegnanti ed autorità scolastiche”. (Pontificio Consiglio per la Famiglia, Carta dei diritti della famiglia, articolo 5).
Ecco una domanda alla quale quasi tutti i genitori sanno rispondere subito: “L’infermiera della scuola può dare a vostro figlio la tachipirina senza il vostro permesso?”
La risposta, ovviamente, è “no”. Anche se l’infermiera scolastica “esperta” pensa che vostro figlio possa trarre beneficio da una data medicina, deve ottenere il permesso da voi prima di somministrarla.
Per la maggior parte delle persone si tratta di semplice buon senso. Dopo tutto, non importa quanto sia preparata l’infermiera. Non conosce vostro figlio quanto voi. Inoltre, non ha l’autorità decisionale per vostro figlio. Questo è un compito vostro!
Dopotutto, l’esperienza dimostra che i genitori sono le persone che desiderano maggiormente il bene autentico dei propri figli e si trovano nella posizione di garantire effettivamente che i propri figli ottengano o ricevano tale bene.
Per questo motivo i governi dei Paesi liberi e le istituzioni che si occupano di infanzia in quei Paesi hanno da sempre riconosciuto il diritto fondamentale dei genitori di essere i primi educatori e responsabili dei propri figli. Come recita la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”.
E come afferma il Pontificio Consiglio per la Famiglia del Vaticano in una riflessione in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione Universale, “I genitori hanno la responsabilità primaria di formare ed educare i propri figli per garantirne lo sviluppo integrale e un livello di benessere sociale, spirituale, morale, fisico e mentale conveniente. A tal fine, sono chiamati a collaborare tanto la legislazione quanto i servizi dello Stato per dare alla famiglia il sostegno adeguato”. (Pontificio Consiglio per la Famiglia, Famiglia e diritti umani, 47).
Il disprezzo dei progressisti per i diritti dei genitori
In dosi normali, la Tachipirina è uno dei farmaci più sicuri. Pertanto, si potrebbe logicamente concludere che, se i genitori debbano dare il permesso affinché i loro figli possano prendere una Tachipirina, debbano dare il permesso anche per scelte o trattamenti molto più importanti e potenzialmente pericolosi. È solo buon senso, no?
Purtroppo, però, il buon senso sembra essere una specie in via di estinzione. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad alcuni degli attacchi più violenti mai sferrati ai diritti dei genitori. In genere, questi attacchi sono guidati dagli attivisti della sinistra radicale, che sembrano considerare l’amore naturale e l’istinto protettivo di un genitore per il proprio figlio come uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento dei loro obiettivi sociali più radicali.
Per anni, abbiamo visto gli abortisti riversare enormi risorse nella lotta contro le leggi fondamentali sul “consenso dei genitori”, secondo le quali una minorenne per abortire deve prima ottenere il consenso dei genitori. È tutto visibile sul sito web di Planned Parenthood, dove si spiegano apertamente le modalità con cui le minorenni possono aggirare le leggi sul consenso dei genitori ottenendo un “bypass legale”. Come spiegano i vescovi statunitensi, “Planned Parenthood si oppone decisamente alle leggi sul consenso o sulla comunicazione ai genitori, i quali, a suo avviso, interferiscono con il rapporto ‘confidenziale’ tra i suoi consulenti e le minori non emancipate”.
Un’arroganza sconvolgente
Tuttavia, suppongo che non dovremmo essere sorpresi dal fatto che questi stessi estremisti, che a quanto sembra pensano di avere diritti superiori a quelli dei genitori sui loro figli, stiano ora conducendo una campagna per far passare leggi e politiche secondo le quali i genitori non debbano essere avvisati se il loro figlio, che ha problemi di identità sessuale, decide di voler essere “transessuale” e che ci si debba rivolgere a lui con pronomi o con un nome diverso, e persino di subire “trattamenti” potenzialmente definitivi, che stravolgono la vita.
È difficile immaginare che i dirigenti scolastici e gli insegnanti possano anche solo pensare di tenere nascoste informazioni così importanti ai genitori dei bambini. Tuttavia, non c’è bisogno di immaginarlo. Questa è già la politica di fatto nei distretti scolastici e negli Stati di tutta la nazione.
I distretti scolastici eliminano i genitori dal quadro generale
Prendiamo il caso di Stephen Foote e Marisa Silvestri. Questa coppia sta facendo causa a vari enti governativi ed educativi, dopo che i loro figli di 11 e 12 anni hanno deciso di identificarsi nel “genere fluido”, pretendendo che a scuola ci si rivolga loro con pronomi diversi da quelli che spettano loro per natura. La scuola ha scelto di non informare i genitori di questa decisione di enorme importanza presa dai loro figli.
Quando i genitori hanno scoperto la situazione, hanno contestato la condotta della scuola. Tuttavia, il Sovrintendente competente ha appoggiato la decisione della scuola, dichiarando che “per alcuni studenti transessuali o non conformi al genere, la scuola è l’unico luogo sicuro per affermare la propria identità”. In altre parole: i genitori sono una minaccia per i bambini e devono essere concretamente eliminati dal quadro generale, per far posto ai burocrati della scuola.
Questo caso è stato di recente riportato in un lungo articolo di Politico. L’articolo esamina come la questione dei pronomi e dei diritti dei genitori viene affrontata nei tribunali. In un caso sorprendente di aperta faziosità giornalistica, il sottotitolo dell’articolo recita: “E la prospettiva non è positiva per i bambini transessuali”.
Quale prospettiva, vi chiederete? La tendenza dei tribunali a rispettare i precedenti di vecchia data che danno la priorità ai diritti dei genitori rispetto a burocrati non eletti. Questa è la prospettiva che il giornalista di Politico ha dato per scontata come una minaccia per i bambini.
Non bisogna guardare lontano per trovare altri cosiddetti esperti, politici e commentatori dei media che trattano i diritti fondamentali dei genitori con analogo disprezzo. Prendiamo questo recente articolo del Toronto Star, il più importante quotidiano canadese, intitolato “È un privilegio, non un diritto, conoscere l’identità di genere di tuo figlio”. Un altro articolo della CBC, l’emittente governativa canadese, ha messo apertamente in discussione la legittimità della nozione di “diritti dei genitori”, definendo questa espressione un “termine improprio”. Il concetto di “diritti dei genitori”, suggerisce la CBC, è solo un’arma usata dai “conservatori” per portare avanti il bigottismo anti-LGBT.
Purtroppo, ci sono persone con un potere concreto che sembrano essere d’accordo con questa idea. In California, per esempio, stanno portando avanti una proposta di legge che darebbe allo Stato il potere di togliere i bambini ai genitori che non accettano la cosiddetta “transessualità” del figlio. La promotrice del disegno di legge, Lori Wilson, ha dichiarato apertamente che “il nostro dovere di genitori è quello di confermare i nostri figli” in qualsiasi identità essi scelgano.
Nel frattempo, molti distretti scolastici in vari Stati americani hanno implementato linee guida che impongono al personale scolastico di nascondere ai genitori la “transizione di genere” dei figli. Molti genitori si trovano a vivere l’esperienza surreale di scoprire solo per caso che il proprio figlio, in preda a un’incertezza sessuale, a scuola usa un nome o un genere diverso, cosa che gli amici e gli insegnanti del bambino sapevano già da tempo.
I recenti sondaggi danno speranza
Tuttavia, non tutte le notizie sono negative. È del tutto vero che gli estremisti transessualisti si stanno aprendo un varco in molte giurisdizioni per far approvare leggi e politiche mostruose che privano i genitori di diritti fondamentali.
Allo stesso tempo, però, non è affatto chiaro se la maggioranza dei cittadini sostenga queste politiche o se queste politiche resisteranno a lungo. In realtà, i sondaggi e altre prove suggeriscono esattamente il contrario. Un risultato è che i genitori e i politici sani di mente si rendono conto di ciò che gli estremisti transessualisti stanno tentando di fare e reagiscono in modo organizzato e concertato.
Il Canada non è certo noto per essere un bastione dei valori familiari conservatori. Eppure, da un recente sondaggio è emerso che la stragrande maggioranza dei genitori (78%) ritiene che, come minimo, dovrebbero essere informati del fatto che il proprio figlio a scuola è in fase di “transizione”. Il 43% ritiene inoltre che i genitori debbano dare il loro consenso a tale transizione. Solo il 14% ritiene che la decisione spetti esclusivamente al bambino. In altre parole, i cosiddetti “esperti” di genere non sono affatto al passo con i canadesi comuni, che nel complesso sono tra i cittadini più liberali del mondo occidentale.
Ma la reazione non si limita ai sondaggi d’opinione. Finora due province canadesi, New Brunswick e Saskatchewan, hanno messo in atto linee guida che prevedono consenso dei genitori. Il Presidente del Saskatchewan ha persino giurato di prendere provvedimenti drastici per proteggere questa linea politica, dopo che un tribunale l’aveva temporaneamente bloccata. Sorprendentemente, anche il ministro dell’Istruzione dell’Ontario – una delle province più liberali del Canada – ha recentemente dichiarato apertamente sulla questione: “I genitori devono essere pienamente coinvolti e consapevoli di ciò che accade nella vita dei loro figli… in modo da poterli aiutare”.
“Come sistema di valori generale”, ha aggiunto, “credo davvero che i genitori debbano essere pienamente consapevoli e coinvolti. E i consigli scolastici devono essere trasparenti con i genitori. Sono i genitori i tutori legali. Amano i loro figli. Vogliono essere a conoscenza di quello che accade nella vita dei loro figli nelle loro scuole”.
Non avrei saputo dirlo meglio!
C’è da chiedersi: che razza di pazzoide cercherebbe attivamente di nascondere ai genitori il fatto che il loro figlio stia attraversando una grave crisi personale, con conseguenze che potrebbero protrarsi per tutta la vita? Un giudice californiano si è recentemente espresso in tal senso, condannando la politica di un distretto scolastico californiano per aver tenuta nascosta ai genitori la transizione di genere di un bambino. Il giudice ha sostenuto che questa linea politica provoca un “triplice danno”: in primo luogo al bambino, poi ai genitori e infine agli insegnanti che sono costretti a nascondere informazioni critiche ai genitori.
Un altro segno che forse il buon senso sta tornando in auge anche ai più alti livelli di governo, è stato quando il primo ministro britannico Rishi Sunak ha recentemente dichiarato: “Non dovrebbe essere una questione controversa per i genitori sapere cosa si insegna ai loro figli a scuola sulle relazioni personali” e “non dovremmo essere costretti a credere che le persone possono essere di qualsiasi sesso vogliano essere. Non possono, un uomo è un uomo e una donna è una donna. È solo buon senso”.
Viene fuori la verità
In definitiva, non è una grande sorpresa che le persone stiano iniziando a rivoltarsi contro gli estremisti transessualisti, il loro sfruttamento di bambini e adolescenti vulnerabili e la loro compiaciuta certezza che chiunque sia veramente “tollerante” e “caritatevole” debba accettare ogni virgola delle loro assurdità ideologiche. Dopotutto, ogni giorno sentiamo sempre più parlare di quanto siano folli gli estremisti transessualisti e degli orribili danni che l’ideologia di generestia causando a giovani innocenti, vittime di un esperimento allarmante e irresponsabile.
L’ultima storia emersa dal mondo oscuro delle cliniche transessualiste che sfruttano persone vulnerabili proviene dal The Washington Free Beacon. Il Beacon racconta come Planned Parenthood abbia rapidamente aggiunto le cosiddette “terapie” per il cambiamento di sesso all’elenco delle sue prestazioni e come l’organizzazione abortista distribuisca dissennatamente farmaci dagli effetti devastanti. In un caso, un consulente di Planned Parenthood ha prescritto potenti ormoni artificiali in grado di stravolgere la vita, a un diciottenne autistico dopo un consulto di soli trenta minuti.
Molte altre storie dell’orrore vengono raccontate sul profilo di Substack chiamato Parents with Inconvenient Truths about Trans (PITT). Molti dei genitori presenti su questa piattaforma denunciano i danni devastanti causati ai loro figli e alle loro famiglie dagli estremisti transessualisti che non hanno alcun rispetto per i diritti dei genitori, ma che sembrano decisi ad adescare il maggior numero possibile di bambini e adolescenti affinché abbraccino la loro ideologia autodistruttiva.
Nella sua recente presa di posizione ufficiale sull’ideologia di genere, la Catholic Medical Association afferma che l’ideologia di genere sta causando danni a bambini e adolescenti: “L’attuale “terapia” per la [disforia di genere] è contraria alla natura della medicina”.
Essa nega l’essenza stessa della persona umana, che è un’entità composta da corpo e anima. Questa negazione è prodotta dall’uso di un linguaggio in contrasto con la realtà grazie all’uso errato di pronomi e dall’adozione di vestiti e comportamenti che hanno lo scopo di corroborare questa negazione. I nuovi sviluppi nell’affrontare la disforia di genere nei bambini sono preoccupanti nei termini della violazione dei diritti fondamentali dei genitori e dello stravolgimento di una giurisprudenza di lunga data. Le politiche volte a minare i diritti e i doveri dei genitori o dei tutori, in particolare nei sistemi scolastici pubblici, non devono in alcun modo essere approvate. I bambini non hanno la piena capacità decisionale per questioni così gravi e dipendono dai genitori o tutori che devono acconsentire o rifiutare azioni psicologiche, mediche o chirurgiche potenzialmente letali.
Il Vaticano aveva ragione su questo argomento molto prima che la questione venisse alla luce. I diritti dei genitori sono fondamentali. Abbiamo visto più volte come gli autoproclamati “esperti” burocrati, con le loro teorie ideologiche alla moda, abbiano provocato danni enormi a bambini innocenti, mentre i genitori amorevoli e di buon senso hanno dimostrato di avere molto più facilmente a cuore il vero benessere dei loro figli.
Come Cattolici, dovremmo essere orgogliosi di poter disporre di una tale quantità di pensieri saggi e di scritti su argomenti sui quali il nostro mondo sembra così terribilmente confuso. Non dobbiamo permettere che gli ideologi plagino i nostri figli. Dobbiamo invece formarci nella saggezza degli insegnamenti della nostra Chiesa e poi entrare nella battaglia armati di quegli insegnamenti.
Di fronte agli attacchi degli ideologi progressisti, dobbiamo difendere ad ogni costo i diritti fondamentali dei genitori. I nostri figli dipendono da questo.