Festa dei Santi Innocenti Martiri
Di Mons. Ignacio Barreiro – Omelia del 28 dicembre 2011
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
La lotta tra la vita e la morte è tanto antica quanto la ribellione contro Dio di Lucifero, il quale, come disse il Beato Pio IX, fu il primo rivoluzionario. Questa rivoluzione ebbe inizio quando questo triste personaggio si rifiutò di servire il suo Creatore e Signore, perché si era lasciato dominare della sua superbia che lo portò a invidiare l’uomo rammaricandosi che ad un essere, che lui considerava tanto inferiore, Dio avesse concesso tanti doni. Nella sua rivolta, Lucifero rigettava radicalmente i piani di Dio così pieni di amore per le sue creature e minacciava di volerli distruggere.
La cultura della morte ha in questa terribile ribellione la sua fonte e origine perché implica un rifiuto totale dei progetti di Dio, cosa che oggi capiamo meglio che tanti anni fa, quando è iniziata la nostra lotta. Abbiamo cominciato difendendo i bambini nel grembo delle loro madri dalla minaccia dell’aborto, e ora dobbiamo proteggere gli anziani e i disabili dalla legalizzazione dell’eutanasia. Sapevamo da sempre che la famiglia naturale, il vincolo permanente fra un uomo e una donna, è la culla della vita, e oggi essa è insidiata dalle cosiddette unioni alternative. È ormai chiaro come tutte le tappe della vita dell’uomo, nascita, matrimonio e morte, siano minacciate da questa anti-cultura.
Dopo la creazione dell’uomo, i nostri progenitori, facendo un cattivo uso della libertà che Dio aveva donato loro e acconsentendo alla tentazione del Diavolo, commisero il peccato originale. Lucifero li portò invidiare il potere di Dio, insinuando nei cuori di Adamo ed Eva il desiderio di diventare dei, rigettando così la loro condizione di creature dipendenti dal Signore. Dopo il peccato originale, nella Sua misericordia, Dio, vedendo la loro profonda contrizione, promise agli uomini un Redentore che avrebbe sconfitto, con l’ausilio della Santissima Vergine, il serpente diabolico.
Migliaia di anni dopo, questa promessa si realizzò con la nascita del Dio-uomo. Purtroppo, le forze della morte cercarono di ucciderlo già quando era soltanto un piccolo bambino in fasce. Un piccolo Re di provincia, un sovrano dimezzato dal dominio dall’Impero Romano, dopo aver ascoltato tre saggi venuti dall’Oriente che asserivano di essere venuti a adorare un nuovo re, si sentì da esso minacciato. Erode prese così la decisione di eliminare questo presunto rivale, e chiese ai saggi, una volta tornati a Gerusalemme, dove trovarlo. Come noto, questi saggi ricevettero un avvertimento celeste e ritornarono in patria per un’altra strada. Erode, sentendosi beffato e per essere sicuro di uccidere il suo presunto rivale, ordinò ai suoi sicari di uccidere tutti i bambini maschi di meno di due anni nella contrada di Betlemme. La tradizione riporta che in conseguenza di questo ordine furono trucidati duecento bambini. I Santi Innocenti morirono perché Erode voleva essere sicuro di eliminare il Re della Vita. Un re che in nessun modo minacciava direttamente la ridotta sovranità di questo piccolo tiranno. Ma la nascita di Gesù era in modo indiretto una sfida a Erode, perché per la cattiveria della sua vita, il tiranno incarnava tutto quello che Cristo era venuto a ribaltare.
Queste vittime innocenti prefigurano i milioni di bambini che oggi sono trucidati con l’aborto, dalla nostra società che stupidamente si sente insidiata nel suo cosiddetto diritto di libera scelta dai nuovi nati. Per questa ragione gli apostoli della vita hanno scelto i Santi Innocenti come patroni celesti dei non nati minacciati dall’aborto.
Trenta o trentatré anni dopo le forze del male, con un’apparente vittoria, inchiodarono alla Croce Gesù Cristo. Come sappiamo, dopo tre giorni, Nostro Signore resuscitò dai morti trionfando definitivamente sul male e sulla morte e donandoci la possibilità di trionfare insieme a Lui. Dopo la sua morte, la lotta fra la cultura della vita contro la cultura della morte è continuata, continua e continuerà fino alla consumazione dei tempi.
Ci sono momenti della storia nei quali la cultura della morte sembra aver preso il sopravvento, e allora la società è minacciata da una marea di immoralità, morte e distruzione ed è segnata dal rifiuto del primo dono di Dio, che è la vita. Ci sono innumerevoli esempi storici che dimostrano come la cultura della morte ci abbia sempre minacciati, ma mai come oggi si era organizzata e strutturata arrivando a distruggere la vita di migliaia di persone mediante l’aborto e a impedire la nascita di nuovi esseri umani con numerosi metodi contraccettivi. La situazione è grave, e presto tutto il mondo patirà per le conseguenze di un crollo demografico. La contraccezione è una pratica contro natura e se è vero che Dio perdona, la natura non perdona mai. Ma l’aspetto forse più grave, è come la cultura della morte si sia infiltrata dentro le mura delle nostre case, se è vero che migliaia di coppie “cattoliche” sembrano rifiutare la vita ricorrendo alla contraccezione.
Dinanzi a questa situazione che possiamo fare? Dal momento che questa è una battaglia innanzi tutto spirituale, la stessa che si combatte dall’inizio della Creazione, dobbiamo combattere soprattutto con armi spirituali. A poco servono i volantinaggi, i comizi, e anche le belle omelie (nel caso poco probabile che questa sia una bella omelia), se non combattiamo interiormente tramite una seria vita di preghiera giornaliera, se non viviamo la fede nella sua integrità e, infine, se non abbiamo il coraggio di trasmettere la vita. Soltanto così il nostro apostolato esterno avrà la possibilità d’avere successo, con la consapevolezza che non siamo noi a vincere le battaglie ma che è la forza di Dio che opera in noi a donarci la vittoria.
Oggi, in questa importante festa dei Santi Innocenti, possiamo chiedere al Signore, attraverso la loro intercessione e quella della Santissima Vergine Maria, che ci conceda di rimanere fedeli a questo impegno in difesa della vita e soprattutto nel nostro combattimento spirituale che sarà l’unico che in definitiva ci darà la vittoria.
Sia lodato Gesù Cristo!