Chiudiamo l’industria della pornografia
Di Don Shenan J. Boquet
(Originale in Inglese)
Affrontare la piaga
Il Catechismo della Chiesa Cattolica difende quello che io definirei il comune buon senso quando esorta le autorità civili a impedire la diffusione della pornografia. La pornografia, afferma il Catechismo (2354), è una “colpa grave” che “lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l’uno diventa per l’altro oggetto di piacere rudimentale e di un illecito guadagno”. Detto questo, “Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici”.
La rivoluzione sessuale aveva promesso più sesso e più piacere; invece, ha prodotto una generazione di uomini (e, sempre più spesso, di donne) che reificano gli altri, trattandoli come semplici oggetti da usare e di cui abusare per i propri capricci e piaceri sessuali. La pornografia insegna a perseguire la gratificazione solitaria a tutti i costi, inculcando, soprattutto negli uomini, la mentalità di usare gli altri per atti sessuali per poi buttarli via come si butta via un contenitore di plastica vuoto.
La pornografia non colpisce solo il modo di pensare della persona, ma di ogni membro della società. La violenza perpetrata nella pornografia contro donne e ragazze dà un messaggio chiaro: le donne, indipendentemente dalla loro età, possono essere sessualmente sfruttate. Questo messaggio quindi si estende anche ad altri comportamenti inaccettabili. Se posso usare qualsiasi persona per il mio piacere, perché mi dovrei accontentare solo della pornografia? Cosa mi impedisce di ampliare i miei capricci egoisti? Perché non posso usare un’altra persona per trarne piacere?
Plasmando i cittadini senza alcun senso della virtù, dell’onore, della cavalleria, del sacrificio di sé e dell’altruismo, la pornografia lacera il tessuto sociale, rompendo i legami di carità e disponibilità che sono prerequisiti fondamentali per una società sana. La pornografia non ha posto in una società giusta e morale.
Tuttavia, recentemente abbiamo appreso che un numero sorprendente di sedicenti “conservatori” pensa che sarebbe un errore provare a vietare la pornografia esplicita. Questi conservatori, in genere di tendenza più o meno libertaria, sono usciti allo scoperto la scorsa settimana, dopo che quattro deputati repubblicani avevano scritto una lettera al procuratore generale Bill Barr, in cui chiedevano che il Dipartimento di Giustizia iniziasse ad applicare alla pornografia le leggi contro l’oscenità.
I legislatori osservano che le nuove tecnologie hanno reso la pornografia più accessibile, più diffusa e più abbondante che mai e che questo ha prodotto un “aumento della violenza nei confronti delle donne”, come anche il traffico di esseri umani e la pedopornografia. Essi sottolineano che esistono già leggi sull’oscenità nei codici che, se applicate, potrebbero “realmente chiudere l’industria della pornografia”. Essi osservano anche che il Presidente Trump, quando era candidato alla presidenza, aveva sottoscritto un impegno a far rispettare queste leggi sull’oscenità, ma che finora non ha dato seguito a questo impegno.
Nessuna giustificazione per la pornografia
Il blogger Matt Walsh, che scrive per The Daily Wire, e che ha un enorme seguito sui social media, ha subito fatto sua la causa, scrivendo diversi articoli per chiedere che la pornografia sia proibita. Ma cosa strana, invece di fare quadrato intorno a un tema che, a detta di tutti, dovrebbe unire le persone di ogni provenienza ideologica – cioè la condanna unanime da parte della nostra cultura, della pornografia sfruttatrice e sempre più violenta, offensiva e misogina che prolifera in rete – molti conservatori hanno invece definito questo movimento fondamentalmente sbagliato e addirittura un attacco alla Costituzione e alle nostre libertà.
Considero un esempio tipico di questa reazione, un articolo di Casey Given nel conservatore Washington Examiner. Given rimprovera lo “zelo neo-puritano” che sostiene abbia infettato alcuni esponenti della “destra conservatrice”. Given sostiene che la richiesta di vietare la pornografia è “radicata nella pigrizia intellettuale” e teme che possa concludersi con l’America trasformata in “una versione cristiana dell’Arabia Saudita”.
Non c’è dubbio, tuttavia, che se c’è qualcosa di intellettualmente pigro, è mettere sullo stesso piano l’applicazione di vecchi divieti contro l’oscenità pubblica e gli eccessi di uno stato islamico totalitario. Altrettanto deludente è la risposta di Given e di altri come lui, per cui, i conservatori piuttosto che insistere per un divieto del governo, dovrebbero invece impegnarsi per un’educazione migliore, per una tecnologia di filtraggio efficiente e per far sì che i genitori siano più presenti e attenti.
Certo, tutto questo è abbastanza vero. Senza dubbio, i genitori devono assumersi le loro responsabilità ovunque e adottare tutte le misure necessarie per proteggere i loro figli dalla pornografia. Se avete figli a casa e non avete installato filtri affidabili su tutti i dispositivi connessi a Internet, il problema non è se, ma quando i vostri figli accederanno alla pornografia. Tuttavia, allo stesso tempo, l’idea che genitori presenti e attenti siano sufficienti a contrastare la marea crescente della pornografia che ci ha sommerso negli ultimi due decenni è, nella migliore delle ipotesi, ingenua.
Schifezze pornografiche per bambini
Non si tratta solo del fatto che il porno è “là fuori” ed è “disponibile” per i nostri figli. È che l’industria del porno ha preso decisamente di mira e insegue i nostri figli. Recentemente l’enorme sito pornografico Pornhub ha pubblicato un’immagine disgustosa sul suo profilo Twitter. L’immagine mostrava il volto del “piccolo Yoda”, un personaggio della recente serie televisiva prodotta dalla Disney, Il Mandaloriano. Riflesso su entrambi gli occhi di questa creatura infantile c’era il logo di Pornhub. La didascalia sull’immagine recitava: “10 secondi dopo che i miei genitori sono usciti di casa”.
Capito? Il grazioso piccolo Yoda è proprio come tutti gli altri bambini che non vedono l’ora che i loro genitori escano di casa per poter guardare un film pornografico. Questo, presumo, dovrebbe essere divertente. Non lo è! È decisamente perverso. In primo luogo, dimostra che Pornhub e i suoi simili sono perfettamente a conoscenza del fatto che i bambini (la creatura di Guerre Stellari è un bambino) accedono ai loro siti. E, lungi dal fare qualcosa al riguardo, in realtà hanno fatto una pubblicità indirizzata a loro e li hanno incoraggiati con una subdola gomitata e una strizzatina d’occhio. In secondo luogo, dimostra che Pornhub è consapevole che la pornografia produce dipendenza, quindi si augura che i bambini letteralmente corrano ai loro computer per usarli appena possono.
E cosa vedranno quei bambini quando andranno su Pornhub o su siti simili? Bene, come mostra un recente terribile articolo, potrebbero anche imbattersi in riprese autentiche di crimini mostruosamente violenti. È quello che è successo nel caso di una ragazza di 15 anni scomparsa quasi da un anno. Alla fine è stata ritrovata, dopo essere apparsa in 58 diversi video pornografici caricati su siti come Pornhub, Snapchat e altri. Si è scoperto che era stata tenuta prigioniera da un trentenne, che aveva ripreso se stesso (e forse altri uomini) mentre la violentava e che aveva poi condiviso i video per il “piacere” delle masse porno-dipendenti. Tra i crimini perpetrati contro questa povera ragazza c’è quello dell’aborto, infatti è stata costretta ad abortire perché era rimasta incinta a causa degli stupri. Chissà quanti uomini e ragazzi hanno visto video che riprendono un crimine che ha ucciso un essere umano e ne ha segnato un altro a vita?
Ma anche quando questi bambini non guardano un vero stupro di donne e ragazze, quasi sicuramente vedranno video che mettono in scena aberrazioni come lo stupro, la violenza sessuale, l’incesto e la bestialità. L’organizzazione anti-porno Fight the New Drug ha recentemente twittato un elenco di alcuni dei video “più popolari” su Pornhub. Non posso riportare qui i titoli, perché, anche solo a parole, sono troppo disgustosi. Molti dei video, tuttavia, si presentano apertamente come rappresentanti uno stupro, tra i quali uno mostra un intruso che violenta una ragazza adolescente e un altro il patrigno che violenta la figliastra. Un recente video che ha ottenuto il dubbio primato di essere il video più visto della settimana sul sito, ritrae un ragazzo che violenta sua sorellastra che lo prega di smettere. (Pornhub ha ripetutamente e orgogliosamente pubblicizzato il fatto che la categoria “incesto” è una delle categorie più popolari sul suo sito). Il video è stato visto più di sette milioni di volte in una sola settimana.
Nessuna tolleranza per la pornografia
Genitori esperti possono sicuramente fare molto per proteggere i loro figli dalla pornografia. Ma il problema è che possono fare assolutamente tutto il possibile nel modo giusto e vedere andare in fumo tutto il loro lavoro in pochi istanti a causa della disattenzione dei genitori dei loro amici. Al giorno d’oggi così tanti genitori danno senza pensarci ai loro figli piccoli telefoni e tablet sprovvisti di filtro. Basta che uno di questi bambini si imbatta in un video pornografico e poi decida di “condividere” la sua scoperta con i suoi compagni di classe e amici. E, in effetti, una marea costante di testimonianze attesta il fatto che ciò capita di continuo. C’è un motivo, dopo tutto, se l’età media alla quale un bambino si imbatte nella pornografia è di undici anni.
Tuttavia, non dobbiamo commettere l’errore di pensare che il dibattito sulla pornografia riguardi esclusivamente solo quello che succede quando i bambini incappano nella pornografia.
Detesto persino solo menzionare di nuovo quel nome. Ma esaminiamo queste ulteriori statistiche di Pornhub, che ha preso l’abitudine di vantarsi del numero di persone che accedono al loro sito. Di recente, hanno twittato che nel 2019 ci sono state più di 42 miliardi di visite al sito, ossia più di 115 milioni al giorno. Come hanno sottolineato loro stessi, il numero di visitatori giornalieri del loro sito è uguale alla popolazione totale di Canada, Australia, Polonia e Paesi Bassi messi insieme. E questo è solo uno dei tanti, delle tante decine di migliaia di siti pornografici su Internet.
John Adams, com’è noto, ha detto che la Costituzione degli Stati Uniti era adatta solo per governare un “popolo morale e religioso”. Ci si potrebbe chiedere che cosa avrebbe detto Adams se avesse saputo che in futuro la stragrande maggioranza dei cittadini adulti degli Stati Uniti avrebbe trascorso una quantità incalcolabile di ore della propria vita immersi in un oceano di materiale così osceno, degradante e violento che nemmeno nei suoi peggiori incubi avrebbe mai immaginato possibile.
Non sono uno esperto di politica. Ma ho buon senso. So che qualsiasi argomento che indica che i Padri Fondatori avrebbero fatto qualsiasi altra cosa diversa dalla chiusura dell’industria della pornografia, usando, se necessario, tutto il peso dell’autorità, è assurdo. Sì, dobbiamo trovare un modo di farlo che rispetti la Costituzione, le nostre leggi, le nostre libertà e, per quanto possibile, il principio di sussidiarietà. Ma piuttosto che mettere in giro fantasie distopiche sul divieto della pornografia che porterebbe a qualcosa di simile al totalitarismo islamico, i nostri intellettuali conservatori dovrebbero impiegare le loro conoscenze e capacità legali per trovare una strategia per cacciare via i pornografi e quelli della loro genia. Prima è meglio è.