Perché ci sono ormoni sessuali nell’acqua?

Di Mary Shivanandan (Fonte: humanumreview.com)

La frase dell’editore del libro di Anthony G. Jay, Estrogeneration: How Estrogenics are Making You Fat, Sick, and Infertile (Estrogenerazione: come gli estrogenici ti fanno diventare grasso, malato e sterile) è: “We put the ‘fun’ in ‘functional’” (gioco di parole intraducibile in Italiano tra fun e function; letteralmente: “Abbiamo messo il ‘divertimento’ – fun, al posto dello ‘scopo/funzionalità’ – function, N.d.T.). Per il lettore queste parole suonano forse inappropriate, perché il messaggio di questo libro, molto ben documentato, è tutt’altro che divertente. Il tono leggero usato dall’autore, anche quando racconta eventi significativi della sua vita personale – come le spedizioni di pesca, il corteggiamento e il matrimonio con sua moglie –, nasconde la natura potenzialmente letale delle sue conclusioni.

Forse la nostra società non è pronta per la notizia che i vari prodotti fatti con gli estrogeni, non ultimi gli estrogeni artificiali utilizzati nel controllo ormonale delle nascite, non sono filtrati nell’acqua che beviamo. Come il fumo passivo, essi favoriscono in tutti noi l’obesità, la depressione, il cancro e la sterilità, non solo per questa generazione, ma anche per le generazioni a venire. Questo non vuol dire che Jay, attualmente ricercatore presso la Clinica Mayo, si tiri indietro. Nell’introduzione, egli sostiene che gli “estrogenici” – versioni artificiali degli estrogeni, cioè gli ormoni sessuali femminili – “costituiscono un chiaro e attuale pericolo e gli estrogenici hanno a che fare con la maggior parte delle nostre moderne emergenze sanitarie”. In un passo osserva che “il problema è immenso”. Tuttavia, la presentazione accattivante potrebbe avere l’effetto di ridurre al minimo la gravità della minaccia.

Perché ci sono ormoni sessuali nell acqua FOTO PICCOLA
Copertina del libro di Anthony G. Jay, “Estrogeneration: How Estrogenics are Making You Fat, Sick, and Infertile”

La prima parte del libro si intitola “atti osceni”. Qui abbiamo un saggio del metodo dell’autore. In primo luogo, egli elenca quella che lui chiama la “lista di un sistema riproduttivo malato”. Questa lista comprende “quella che gli scienziati chiamano ‘femminilizzazione del maschio’”. La seconda parte affronta le malattie in aumento in cui sono coinvolti gli estrogenici. Nella terza parte egli analizza come gli estrogenici “si ripercuotono” sull’infertilità, sull’obesità e sul cancro della generazione successiva.

Gli estrogenici si legano o si attaccano ai recettori degli estrogeni diffusi in tutto il corpo. Quando un estrogeno, un ormone steroideo, entra nel flusso sanguigno, si attivano i recettori degli estrogeni. Il libro di Jay non fornisce una lista esauriente delle fonti esterne di estrogeni, ma elenca diserbanti, saponi, profumi, creme solari, la soia, coloranti alimentari rossi e la plastica. Alcune di queste sostanze contengono estrogeni naturali, altri artificiali. Tra gli estrogeni più noti di c’è l’EE2, l’estrogeno artificiale della pillola anticoncezionale. Mentre tutti gli altri estrogeni possono essere nocivi, uno dei problemi dell’EE2 è che “è stato intenzionalmente sintetizzato per […] attivare i recettori degli estrogeni e rimanere nel corpo più a lungo degli estrogeni naturali”. Per quanto riguarda la gravità dell’incidenza dell’EE2, Jay osserva che 100 milioni di donne in tutto il mondo usano la pillola anticoncezionale. Anche se molte di esse sono nubili, è bene sottolineare che un sorprendente 60% delle donne sposate usa la pillola anticoncezionale.

La questione è come le istituzioni che governano la nostra società possano approvare prodotti che sono così nocivi. Qui l’autore fa una digressione per esaminare l’influenza del finanziamento per la ricerca scientifica, che, nelle istituzioni accademiche, proviene principalmente dal governo degli Stati Uniti o da grandi società. “La ricerca dei finanziamenti costituisce letteralmente la settimana di 40 ore (un lavoro a tempo pieno, N.d.T) per la maggior parte degli scienziati”, spiega. È tutta una questione di soldi, dice Jay: “Niente soldi vuol dire nessuna ricerca. E il denaro è l’elefante nel salotto estrogenico, perché vendere estrogenici genera profitti enormi”. Secondo Jay, non sono da incolpare solo le corporazioni e il governo. Poiché i consumatori richiedono prodotti come EE2 o prodotti a base di soia, le “migliori” società forniscono semplicemente quello che gli viene chiesto. Jay analizza anche le mistificazioni della pubblicità. Non solo c’è un clima di “fai la pubblicità o muori”, ma il processo di valutazione tra pari è tutt’altro che neutrale. Jay descrive la pubblicazione scientifica come “una vasta macchina per la pubblicità”, perché “tutti – e intendo tutti – seguono un’agenda quando scrivono lavori scientifici”. Egli stesso è diffidente nei confronti degli articoli pubblicati che promuovono o favoriscono gli estrogenici. Fa inoltre notare che gli errori scientifici sono in aumento, dal momento che molti studi non possono essere ripetuti, il che mette in discussione la ricerca originale. Ciononostante, Jay analizza numerosi studi sugli estrogenici, sebbene con i suddetti avvertimenti.

Egli prosegue elencando i sette principali problemi di salute, che possono essere ricondotti alla presenza di estrogenici, in particolare nell’acqua. Questo è importante, dice, “perché è in gioco […] la salute della tua famiglia”, in particolare a causa del continuo aumento dell’uso di estrogenici negli ultimi 20 anni. Il primo effetto negativo elencato è l’obesità, perché gli estrogeni si nascondono nelle cellule adipose del corpo. In tutta questa sezione Jay usa l’espressione “seni dell’uomo”. In secondo luogo, Jay sottolinea che “esiste una forte connessione tra estrogenici e depressione”. Sono stati condotti migliaia di studi che mettono in relazione l’obesità con la depressione, derivante dallo squilibrio ormonale, non solo dall’aspetto fisico. Ad esempio, i tassi di suicidio degli Indiani sono saliti alle stelle, soprattutto tra gli agricoltori. Jay si domanda se ciò non possa essere dovuto all’uso massiccio di prodotti chimici nelle colture. Anche altri estrogenici sono stati messi in relazione alla depressione, come gli ftalati e il bisfenolo A, gli estrogeni naturali utilizzati nella plastica e, com’è noto, c’è un forte legame tra la prassi del controllo delle nascite e la depressione.

Il successivo problema nell’elenco è quello che Jay chiama l’assalto sessuale estrogenico, il primo dei quali è il “T Basso” – ossia, il testosterone. Sia l’estrogeno che il testosterone sono ormoni steroidei costituiti a partire dal colesterolo presente nel corpo. Per migliaia di anni, dice, i livelli del testosterone umano sono diminuiti, così anche la forma del viso è cambiata, procedendo verso un “cranio più femminile”. Tuttavia, c’è stata una forte diminuzione dei livelli di testosterone nella storia recente, che coincide con l’aumento uso di estrogeni. Ad esempio, il livello di testosterone di un uomo di mezza età negli anni Quaranta era il doppio del livello di testosterone del maschio di oggi. Come per le donne, il basso livello di testosterone fa diminuire il desiderio sessuale. Un altro risultato sorprendente: lo studio ha rilevato una significativa diminuzione del livello di testosterone negli uomini giovani e adulti che bevono latte intero, il quale contiene estrogeni di mucca. Anche i conteggi di spermatozoi sono diminuiti di oltre il 50 per cento negli ultimi 50 anni.

Il seguente effetto negativo potrebbe avere a che fare con la sfida del transessualismo nella società (questo è il suggerimento del recensore, non di Jay). Gli scienziati parlano, con regolarità, della “femminilizzazione dei maschi”. L’esposizione agli estrogeni influisce negativamente sia sugli uomini che sulle donne. La pubertà nelle ragazze si presenta in età sempre più giovane a causa dello sviluppo prematuro del seno. Jay attribuisce il declino delle ammissioni degli uomini al college principalmente a causa dell’esposizione agli estrogeni: “Nel 1950 circa il 70 per cento degli studenti universitari era di sesso maschile. Nel 1970 questo numero era di circa il 60 per cento. Successivamente, nel 1980, gli studenti universitari erano ugualmente uomini e donne. Nel 2006 gli studenti universitari erano quasi al 40% maschi e al 60% femmine”. Sempre più ragazzi oggi, egli sostiene, sono apatici a causa di cambiamenti nel cervello provocati dagli estrogeni. “Per dirla apertamente, noi maschi oggi siamo stati ‘femminilizzati’ dagli estrogeni, specialmente nei paesi sviluppati”. Egli conclude che i cambiamenti sono particolarmente evidenti nei bambini e che il loro comportamento è compromesso per tutta la vita.

Altri effetti negativi degli estrogenici sono ben noti: cancro e coaguli di sangue. “Insieme al cancro al seno […] i coaguli di sangue sono generalmente gli effetti collaterali più comuni del controllo delle nascite”. La diminuzione del rischio di cancro alle ovaie, secondo Jay, non compensa l’aumento del rischio di cancro al seno. Le adolescenti che ricorrono alla contraccezione orale sono particolarmente vulnerabili al cancro al seno.

La terza parte del libro di Jay sull’epigenetica è forse la parte più preoccupante di tutte: essa si occupa delle generazioni future. “L’epigenetica”, dice, “è lo studio dei marcatori dei quali è fatto il tuo DNA”. Per esempio, l’infertilità riproduttiva inizia nella prima generazione, ma è più alta nella seconda. Può raggiungere anche la terza generazione. Allo stesso modo, una predisposizione all’obesità e al cancro può essere trasmessa alla prole. L’estrogeno utilizzato nella pillola anticoncezionale, l’EE2, è stato anche imputato per il numero di spermatozoi più basso. Jay conclude: “Per riassumere, la fertilità è chiaramente a rischio laddove i livelli estrogenici sono alti e dove sono sostenuti carichi estrogenici elevati. La mia fertilità è a rischio e così anche la tua fertilità. Così è la fertilità dei tuoi figli”.

Il capitolo finale è dedicato a quello che possiamo fare per proteggerci. Jay lo considera il capitolo più importante. Gli effetti degli estrogenici non si manifestano all’improvviso. Piuttosto come la rana che non si accorge del calore dell’acqua fino a quando non bolle, il danno al corpo è lento. Delinea le tre strategie principali: (1) aumentare il consumo di olio di pesce, (2) apprendere la pianificazione familiare naturale (“L’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS] ha persino messo la bandierina con il teschio e le tibie incrociate classificando alcuni contraccettivi orali EE2 come ‘Cancerogeni Gruppo 1’”) e (3) ridurre gli estrogeni già immagazzinati nelle cellule adipose del corpo, specialmente attraverso trattamenti termici come la sauna. Prima di presentare i suoi tre punti di prevenzione, egli raccomanda l’uso dell’etichetta “Senza estrogeni” sui prodotti. Successivamente, raccomanda agli scienziati di impegnarsi denunciando, ad esempio, “gli interessi delle corporazioni negli studi e nei finanziamenti”. Aggiunge, “Per gli scienziati e i medici, dovrebbe essere ovvio che la somministrazione di prodotti estrogenici sotto l’etichetta di ‘scienza’ deve finire”. Una prassi frequente, in questo senso, è quella di consigliare le pillole anticoncezionali ai pazienti per ridurre l’acne. Gli adolescenti, mette in guardia, non dovrebbero assumere EE2, punto.

Jay propone quindi tre strategie per la prevenzione: strategia oro, argento e bronzo. Nella strategia oro ci sono 36 cose da evitare, tra cui i giocattoli di plastica, il cibo in scatole di metallo, tutti i prodotti alla lavanda, i contraccettivi orali (altro elemento a favore della pianificazione familiare naturale), tutti i prodotti a base di soia e il cibo con il colorante rosso. Anche le strategie argento e bronzo sono ottime, seppur meno complete. Personalmente, ritengo che adottare tutte queste strategie di prevenzione sia una sfida, anche se evito già gli alimenti lavorati e, per quanto possibile, compro il biologico. In seguito alla lettura del libro, ora uso la carta anziché la plastica per riscaldare il cibo nel microonde e cerco di evitare altri prodotti indicati da Jay. Per essere efficace, le strategie proposte da Jay dovrebbero diventare uno stile di vita. La nostra società ha fatto molto per ridurre gli effetti negativi della plastica ma, a quanto sembra, l’uso della pillola anticoncezionale è per lo più fuori controllo. Chi ha adottato la pianificazione familiare naturale, ha ricevuto molti benefici per il suo matrimonio grazie al monitoraggio della propria fertilità, cosicché essa diventi veramente uno “stile di vita” e, allo stesso tempo, protegga la salute di bambini e nipoti. Fortunatamente, la pianificazione familiare naturale ha fatto parte della nostra vita matrimoniale ed, essendo mio marito uno scienziato che negli anni di pensionamento si è specializzato nella diagnosi a infrarossi del cancro al seno, era ben consapevole dell’effetto cancerogeno delle pillole anticoncezionali.

Tutti dovrebbero essere consapevoli dei pericoli degli estrogenici descritti nel libro. Anthony G. Jay ci ha reso un servizio importante nell’esporli.

Mary Shivanandan è una Professoressa in pensione di Teologia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia.
Mary Shivanandan è una Professoressa in pensione di Teologia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia.
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