La contraccezione e le sue mortali conseguenze
di Don Shenan J. Boquet (Fonte: www.hli.org)
“Esistono prove schiaccianti che, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, l’uso di contraccettivi produce un aumento del tasso degli aborti”
– Padre Paul Marx, OSB, Fondatore di Human Life International
Diversi anni fa Ann Furedi, l’ex direttrice del British Pregnancy Advisory Service (BPAS), il più grande centro britannico per gli aborti, ha fatto una scioccante ammissione. Un sondaggio condotto su un campione di 2.000 donne, che avevano richiesto alla BPAS di abortire, ha rivelato che i due terzi di esse sono rimaste incinta nonostante usassero metodi contraccettivi. “La contraccezione”, si lamentò la Furedi “ha deluso le persone”.
Io andrei molto oltre questo. La contraccezione non solo delude le persone; distrugge le donne, le famiglie e la società.
Padre Marx spesso metteva in guardia sul fatto che la contraccezione e la mentalità contraccettiva sono la causa principale dell’aborto e sono in correlazione diretta con gli altri attacchi alla vita e alla famiglia, come l’eutanasia e l’omosessualità. Egli avrebbe anche aggiunto con decisione che non solo l’uso della contraccezione non riesce a ridurre il tasso di aborti, ma in realtà lo fa crescere.
La gente spesso mi deride quando dico questa cosa. Per qualche ragione, questa affermazione è per molte persone difficile da accettare. “Come può essere?” chiedono. “Se la contraccezione riduce la possibilità che un rapporto comporti una gravidanza, sicuramente ridurrà il tasso di aborti!”
Ironia della sorte, uno dei primi a predire che il ricorso diffuso alla contraccezione avrebbe fatto aumentare piuttosto che diminuire il tasso degli aborti non era un attivista pro-vita. Ben lungi da ciò! È stato il primo direttore sanitario della International Planned Parenthood Federation (IPPF, la più grande associazione abortista del mondo, ndt), il dottor Malcolm Potts, che nel 1973 aveva predetto che “quando la gente si sarà rivolta alla contraccezione, assisteremo a un aumento del tasso degli aborti”. Inoltre ha aggiunto, “Chi usa i contraccettivi è più propenso di chi non li usa a ricorrere all’aborto procurato”.
Sfortunatamente, questo è stato un raro lampo di onestà da parte di un leader pro-aborto e venditore di morte.
Per la maggior parte, gli argomenti e la propaganda degli abortisti hanno una loro malvagia coerenza: la contraccezione moderna, essi sostengono, è un metodo molto efficace per prevenire una gravidanza non desiderata. Con un uso considerevole, una coppia che si avvale dei metodi moderni di contraccezione eviterà gravidanze indesiderate. Questo fatto a sua volta elimina la necessità di abortire. Pertanto, secondo gli abortisti, se i pro-vita volessero veramente ridurre gli aborti, dovrebbero dare il loro sostegno per far diventare la contraccezione più facilmente accessibile.
Cosa triste e scandalosa, è che questa argomentazione e propaganda ingannevole abbia trovato troppi sostenitori, anche all’interno della Chiesa.
E ancora, nonostante tutto ciò, ben i due terzi delle donne che nel Regno Unito hanno chiesto alla BPAS di abortire stavano usando contraccettivi quando sono rimaste incinta. Il senso comune indica che in realtà, a seguito dell’invenzione della pillola, i tassi di aborto sono saliti alle stelle. Se la contraccezione è così incredibilmente efficace per prevenire gravidanze indesiderate, tutto questo come può essere possibile?
Qualcosa non torna.
Ann Furedi, in un altro raro lampo di candore da militante abortista, ci dà una parte della risposta. Nelle stesse considerazioni rivelatrici sopra menzionate, Furedi riferendosi ai pro-vita che criticano con forza l’affermazione che la contraccezione ridurrebbe gli aborti dice: “Probabilmente [i pro-vita] hanno ragione”.
Ha continuato spiegando perché la contraccezione non fa quello per cui è stata ideata:
“L’accesso a una contraccezione efficace crea l’aspettativa che le donne possano controllare la loro fertilità e pianificare le loro famiglie. Con queste attese, le donne potrebbero essere meno disposte a compromettere i loro piani per il futuro. Nel passato, molte donne accettavano a malincuore che una gravidanza non desiderata le avrebbe fatte diventare madri. Le gravidanze indesiderate erano diligentemente, anche se con amarezza, portate a termine. Nei tempi in cui il sesso ci si aspettava portasse il rischio di una gravidanza, un bambino indesiderato era una possibilità che una donna prendeva in considerazione. Oggi, ci aspettiamo che il sesso sia libero da tale rischio e una maternità non desiderata non è un prezzo che siamo disposti a pagare. […] La semplice verità è che le decine di migliaia di donne che ricorrono all’aborto ogni anno non ignorano la contraccezione. Piuttosto, hanno provato a usarla, anzi possono effettivamente averla usata, ed essere in ogni caso rimaste incinta”. (Trad. nostra)
Tutto questo è assolutamente vero. La contraccezione, provocando l’illusione di una perfetta sicurezza, crea aspettative non realistiche circa l’esito del rapporto sessuale, cosicché quando la contraccezione fallisce (come spesso accade), le coppie sono molto più propense a “risolvere il problema” piuttosto che assumersi la responsabilità del loro comportamento.
Ma anche questo non coglie appieno l’impatto sconvolgente della rivoluzione dei contraccettivi. Quello che la Furedi trascura di menzionare è che, non solo la contraccezione rende una persona che affronta una gravidanza non desiderata meno disposta a “compromettere i loro piani per il futuro” rispetto al passato, ma ha anche fatto diventare la gente molto più propensa ad avere rapporti sessuali occasionali che come prima cosa potrebbero condurre a una gravidanza indesiderata!
Questa è stata anche la conclusione del professor Kingsley Davis della United States Commission on Population Growth and the American Future:
“L’attuale convinzione che l’aborto illegale diminuirà se alle ragazze adolescenti è dato un contraccettivo efficace, è in primo luogo uno sviluppo della stessa mentalità che ha creato il problema. Essa riflette una certa riluttanza ad affrontare questioni di controllo e disciplina sociale, mentre si fa affidamento su alcuni dispositivi tecnologici per risolvere i problemi della società. […] L’ironia è che l’aumento dell’aborto illegale si è verificato proprio mentre l’uso di contraccettivi stava diventando sempre più, e non meno, diffuso e socialmente accettato.
La rivoluzione sessuale era fondata sulla dubbia affermazione che la tecnica moderna aveva “risolto” il sesso, inaugurando una nuova brillante era di “libertà” sessuale in cui la gente avrebbe potuto “esprimersi” sessualmente con chiunque le fosse piaciuto senza più alcuno degli antichi timori della gravidanza o delle malattie sessualmente trasmissibili. Il sesso sarebbe potuto essere con un significato, o occasionale, o frequente quanto si volesse”. (Trad. nostra)
Milioni di persone hanno preso in parola i rivoluzionari sessuali. Ma invece di goderci una nuova gloriosa epoca di sesso senza conseguenze, abbiamo l’AIDS, il super virus della gonorrea, la diffusa normalizzazione della fornicazione e dell’adulterio, un’esplosione del tasso dei divorzi e centinaia di milioni di bambini uccisi nel ventre materno!
Nel comunicato stampa in cui, dopo aver affermato che molte delle donne che si erano rivolte al BPAS per abortire usavano metodi contraccettivi, la Furedi, in una dichiarazione agghiacciante, ha esposto la brutale verità nascosta dietro la menzogna della contraccezione. Le donne, ha concluso, “hanno bisogno di poter accedere all’aborto come alternativa quando i metodi contraccettivi falliscono”.
Questo è il macabro modo di fare affari nel settore dell’aborto: guadagnare milioni vendendo ingenti quantità di contraccettivi alle coppie, mentendogli sull’affidabilità a lungo termine, e poi guadagnare ulteriori milioni per risolvere il “pasticcio”, quando loro hanno creduto a quello che gli è stato detto.
E anche così, non abbiamo preso in considerazione la verità che la scienza ha da allora scoperto: cioè, che, in primo luogo, non solo molti tipi di contraccettivi chimici rendono impossibile il concepimento del bambino, ma che hanno anche l’effetto secondario di impedire che un bambino già concepito si impianti nel grembo di sua madre – funzionando come un abortivo.
Quanti milioni di bambini non nati sono morti nei primissimi giorni del loro sviluppo non trovando un luogo accogliente, in un ambiente diventato per loro ostile, a causa dell’uso della pillola o di altre forme di contraccezione chimica? È impossibile dirlo, ma è raggelante da immaginare.
Dovremmo prendere a cuore un ultimo punto. Padre Marx era profondamente costernato nel constatare l’incapacità dei ministri della Chiesa di individuare questa importante connessione tra la contraccezione e l’aborto – una mentalità ostile alla vita. Egli scrisse:
“È di un’evidenza enorme che la contraccezione conduce all’aborto, eppure i vescovi e i sacerdoti non sembrano vedere la connessione, se si può giudicare dal fatto che raramente (se non mai) predicano contro di essa. Io stesso ho predicato in più di 600 parrocchie negli ultimi trent’anni, dicendo sempre le cose così come sono e poi andando in fondo alla chiesa per smorzare il disappunto dei parrocchiani che uscivano. Nel 95% delle parrocchie, la gente mi dice che sono il primo sacerdote a parlare di contraccezione e sterilizzazione dal pulpito”.
Sì, la contraccezione uccide. Distrugge vite e famiglie.
Mentre ci avviciniamo al cinquantesimo anniversario della Humanae Vitae, preghiamo affinché le nostre guide spirituali si assumano la loro responsabilità di proclamare la verità vivificante e gioiosa che il Beato Papa Paolo VI aveva coraggiosamente riaffermato.
Questa singola verità può portare grandi cambiamenti!