La scienza prenatale: speranza per madri e bambini

Di Serenella Verduchi

Il 31 gennaio a Roma, in via Nazionale, presso la sede dell’associazione “Per Roma”, si è svolta la conferenza stampa dal titolo “La scienza prenatale: il nuovo servizio sociale alla famiglia”, che ha segnato l’ultima tappa della campagna “Aiuta a far nascere il Bambino” , promossa da ProVita Onlus, con la consegna della raccolta fondi al Prof. Giuseppe Noia, accademico di fama internazionale, ginecologo e direttore dell’ Hospice Perinatale – Centro per le Cure Palliative Prenatali – S. Madre Teresa di Calcutta del Policlinico Gemelli di Roma. L’Hospice perinatale è un’unità operativa specialistica, generalmente situata all’interno di strutture ospedaliere, dotata di un team multidisciplinare il cui scopo è quello di accogliere, sostenere e accompagnare le famiglie che si trovano di fronte a diagnosi prenatali di gravi patologie e malformazioni spesso incompatibili con la vita extrauterina. L’Hospice Perinatale quindi, oltre ad essere un centro sanitario dove si esprimono esperienze cliniche e scientifiche di tipo medico, è soprattutto una struttura che offre assistenza concreta e relazionale.

Il Prof. Noia e Toni Brandi
Il Prof. Noia e Toni Brandi

La Conferenza stampa è stata introdotta da Roberto Corbella, Segretario Generale di “Per Roma” e padre di Chiara Corbella, una giovane donna, grande testimone per la vita (per vedere la sua storia cliccare qui: Intervista a Roberto Corbella ).

Durante la conferenza si è evidenziato come spesso le opzioni che vengono presentate ad una donna, o ad una famiglia, che è alle prese con una gravidanza difficile, siano di tipo puramente negativo, suggerendo unicamente di interrompere la gravidanza, quindi abortire. Si pensi all’ipotesi in cui al bambino in utero vengano diagnosticate patologie o malformazioni.

La scienza e l’etica tuttavia ci indicano un’altra strada: quella di intervenire per migliorare le condizioni di vita del bambino nella sua fase terminale, ma anche, quando è possibile, di risolvere le problematiche prenatali, intervenendo sul nascituro quando si trova ancora nel grembo materno. In ogni caso, l’accompagnamento umano delle madri e delle famiglie in situazioni di difficoltà materiale ed emotiva. La prospettiva cambia totalmente: la speranza prende il posto di alternative mortifere.

Toni Brandi consegna i fondi raccolti al Prof. Noia
Toni Brandi consegna i fondi raccolti al Prof. Noia

Realizzare questa speranza è l’impegno della Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus, fondata dal prof. Noia, che ha come scopo quello di promuovere l’attività di ricerca scientifica, così come la diffusione di una cultura che tuteli la sacralità della vita, quindi la salute della madre e del bambino. La fondazione assiste concretamente tutte le donne, in gravidanza e non, con un’accoglienza amorevole e un accompagnamento della vita nascente nella fede e nella speranza, intervenendo umanamente con i più alti standard medici, etici e scientifici.

«La società – osserva Noia – si sposta sempre più verso una forma di eugenismo selettivo. L’aborto eugenetico, non uso volutamente il termine ‘terapeutico’ perché non c’è nessuna terapia, è aumentato in 35 anni: dallo 0,5% del 1981 al 5,3% del 2016, con punte in Sardegna che arrivano al 23,2%» (si veda a questo proposito il comunicato dell’Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici).

«Oggi nella pratica vige una legge eugenetica. – afferma Noia – La risposta che noi vogliamo dare è invece scientifica e umano-solidale: la scienza cura e, quando non può curare, accompagna». Aggiunge poi: «Oggi c’è una sottile induzione all’aborto anche quando si fa una diagnosi senza dare speranza e senza applicare i progressi della scienza. Scienza che ha fatto enormi progressi: bambini che fino a 15 anni fa erano considerati terminali con i progressi medici oggi hanno una speranza di sopravvivenza del 84%».

Il Prof. Giuseppe Noia
Il Prof. Giuseppe Noia

Di fronte al dilagare della “cultura dello scarto”, ha quindi proseguito il Professore, «la risposta che vogliamo dare è scientifica e umana-solidale. La parte scientifica con le cure palliative prenatali e perinatali, con la terapia fetale, e la parte umana con la Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus. Entrambi gli aspetti si realizzano nell’ hospice perinatale: la scienza cura e, quando non può curare, accompagna. Possiamo intervenire direttamente sul feto nel grembo della madre, come un vero e proprio paziente, anche con analgesia per il dolore fetale. E, dalla nostra esperienza, abbiamo visto che nel 60% dei casi la “condanna” fornita in fase iniziale non era vera».

«Dare speranza – ha dunque concluso Noia – è possibile, nel rispetto della preziosità della vita di ogni essere umano».

Ha concluso la conferenza Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, ricordando che «siamo stati tutti piccoli bambini indifesi nel grembo materno e che, se siamo nati, è grazie alla scelta delle nostre mamme di non abortire». Ha poi posto l’accento sui rischi per la salute, fisica e psicologica, delle donne, derivati dall’aborto, di cui si parla ancora molto poco in Italia. Su questo tema ProVita Onlus ha lanciato una petizione, che è ancora possibile firmare, e ha pubblicato un libro a cura di Lorenza Perfori, intitolato “Per la salute delle donne”.

Inoltre Brandi, che si è detto onorato di poter contribuire all’importante lavoro per la vita svolto con dedizione dal Prof. Noia, ha consegnato al professore un assegno da diecimila euro per le attività della Fondazione “Il Cuore in una Goccia Onlus”. Toni Brandi ha spiegato che l’assegno «è il risultato della generosità dei sostenitori di ProVita, i quali hanno partecipato alla campagna natalizia denominata ‘Aiuta a far nascere il Bambino’. ProVita vuole così contribuire a realizzare interventi diagnostici e terapeutici a beneficio di bambini nel grembo materno, ad applicare trattamenti perinatali e a promuovere attività di ricerca sulle cause della trisomia 21».

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