Sulle unioni civili

Di don Francesco Giordano (Direttore di Vita Umana Internazionale)

Le parole del Cardinal Bagnasco come risposta alla nuova legge sulle unioni civili sono giustissime. Il legame concettuale  con l’utero in affitto, infatti,  segue la logica della nuova legge: se le unioni civili sono oramai considerate “famiglie”, vuol dire che i contraenti vorranno avere il “diritto” ai figli, e il processo attualmente in vigore nel mondo per realizzare questo loro desiderio, è proprio l’utero in affitto. Come la storia ci insegna, questi sono i passi legali che sono stati presi in passato e che si ripropongono anche ora: negando una visione giusnaturalista della legge e sostituendola con una visione giuspositivista, l’unica cosa che conta è la volontà del legislatore, non la natura delle cose.

Come ho sempre pensato, gli attacchi alla famiglia non sono solo contro la legge divina ma contro l’uomo stesso e la legge naturale che lo conduce.  Se una persona vive in un’ambiente familiare stabile, sano, normale, è chiaro che vive meglio, e che è meno a rischio di farsi del male. A tal riguardo, reputo interessante un recente articolo di Nicole King in Australia (http://www.mercatornet.com/family_edge/view/marital-status-and-suicide/18129), che mostra come si possa trovare un legame proporzionale tra il contesto familiare e il numero di suicidi. Quando la gente si trova in un contesto di famiglia normale e stabile, il rischio del suicidio diminuisce.

Purtroppo, gli esempi di instabilità nei rapporti omosessuali, tra conviventi, o nelle famiglie che hanno subito il divorzio sono davvero tanti. Se vogliamo essere onesti , con uno sguardo semplice alle statistiche, non possiamo negare la verità che una società sana ha bisogno di famiglie dove ci sono un papà ed una mamma uniti in un rapporto matrimoniale indissolubile. Questo è l’ecosistema adatto per i bambini, il nostro futuro.

Se continuiamo a cercare alternative a questo modello, ne pagheremo le conseguenze. Il Cardinal Bagnasco, per questo, ha pienamente ragione quando spinge il governo a cercare soluzioni per il milione e mezzo di famiglie italiane in povertà assoluta. Invece di investire più di 200 milioni di euro l’anno sugli aborti, ecc., il governo farebbe bene ad investire la stessa cifra per aiutare le famiglie giovani a crescere bene e ad inserirsi in un sistema che produca stabilità economica. Non sono un esperto di economia, però posso dire con certezza che qualsiasi investimento il governo faccia per la famiglia naturale sarebbe un buon investimento nel futuro del paese.

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